Simone Weil

«È necessario che l’anima continui ad amare a vuoto, o per lo meno a voler amare, anche soltanto con una parte infinitamente piccola di se stessa. Allora un giorno Dio stesso viene a rivelarsi a lei e a mostrarle la bellezza del mondo, come avvenne per Giobbe. Ma se l’anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all’inferno». L’intensità e la ricchezza del pensiero di Simone Weil, filosofa, mistica e scrittrice francese sono al centro di una serie di incontri promossi da Fondazione Serughetti-La Porta, comunità di ricerca «Culture, Religioni, Diritti, Nonviolenza» dell’Università di Bergamo e Opera Bonomelli Onlus. Il filo conduttore è «Simone Weil – Venezia salva e la rinascita della società europea. Dopo la proiezione – il mese scorso – del film di Serena Nono Venezia salva ispirato all’omonima tragedia della Weil, ecco tre appuntamenti ai quali partecipano Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito, noti studiosi dell’opera di Simone Weil. Si comincia oggi, dalle 15,30, nella sede universitaria di Sant’Agostino, con un seminario aperto al pubblico coordinato da Fulvio Cesare Manara e Ivo Lizzola. Domani mattina (11 marzo) all’Isis Mariagrazia Mamoli, Canciani e la Vito parleranno con gli studenti del liceo delle Scienze umane. Il 12 marzo, infine, si svolgerà al Nuovo albergo popolare (via Carnovali 95) l’incontro «Una costituente per l’Europa», promosso con il Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione. Interverranno fra gli altri Giacomo Invernizzi e Filippo Pizzolato. Altre informazioni sul sito www.laportabergamo.it.