Il bambino prega

Cara suor Chiara, abbiamo un bambino di quasi tre anni. Lo stiamo educando, con molta semplicità, ai primi gesti della preghiera. Qualche volta ripete quello che diciamo mio marito e io, qualche volta manda, anche senza che glielo diciamo noi, il suo bacino a una immagine di Gesù che abbiamo in soggiorno…
Potresti mettere insieme la tua sensibilità di donna e la tua sensibilità di religiosa e dirci qualcosa di tuo su questa nascita alla fede di un piccolo? Grazie.

Lorena

Accompagnare un bimbo nel suo dischiudersi alla vita ed introdurlo all’incontro sorprendente con Gesù, è certamente una chiamata stupenda ma anche molto delicata, cara Lorena. La vostra testimonianza di genitori credenti che pongono gesti, parole, segni di fede, è il grembo che genera e fa crescere il sentimento religioso che porta inscritto nel suo intimo. Vedere i genitori che pregano, parlano del Signore, vivono di Lui e cercano di rileggere la loro vita in Lui, crea quel clima spirituale che fa della fede una dimensione familiare, una compagna nel cammino dell’esistenza. Ciò in cui credete fa dell’esperienza semplice e quotidiana il luogo in cui il vostro bambino impara,” respirando”, il linguaggio credente.

SENTIRSI FIGLIO

Uno dei doni più belli è quello di aiutarlo a vivere un’esperienza di figliolanza nella quale sentirsi amato, riconosciuto nel suo essere persona; è sperimentare la bontà e bellezza dell’esistenza, la benevolenza di legami che nutrono e fanno crescere e rimandano a quel principio che è l’origine dell’amore: il Padre di Gesù. È vivere dentro la concretezza di un amore e di una cura che assume la forma della tenerezza, della gratuità, del perdono, della fermezza, caratteristiche umane che rimandano a quelle del volto di Dio che è amore, misericordia, bontà, fedeltà. La vostra testimonianza di genitori credenti diventa il terreno buono che forma l’immagine di Dio, e permette di interiorizzarne i tratti, e prepara l’accoglienza dei valori della fede. Educare alla gratitudine, a dire grazie senza dar nulla per scontato; sapersi stupire delle cose belle, della natura … e in tutto ritrovare il volto e l’opera di Dio creatore.

DOMANDE

La coerenza tra ciò che affermate e ciò che vivete, darà credibilità e fondamento all’annuncio cristiano che gli proponete. L’ascolto attento delle caratteristiche del vostro bambino vi potrà ispirare non solo risposte alle sue domande, ma anche le domande fondamentali da suscitare in lui, in un dialogo fatto di sicura fiducia. Poi la vostra sensibilità, la vostra storia familiare ne specificherà i piccoli gesti e le forme, l’approccio alla storia e alla vita di Gesù, dei santi … La famiglia è la prima comunità educante la fede, ma essa sola non basta: deve essere inserita in quella più grande che è la Chiesa, la comunità parrocchiale, perché il bambino si senta già da piccolo dentro una storia più grande che lo ha generato e lo accompagna, che fa della fede un’esperienza di popolo in cammino nella storia, la nostra storia. Un compito grande vi attende, carico di responsabilità, ma anche della bellezza di chi si sente chiamato a collaborare con Dio a far crescere in età, sapienza e grazia il proprio figlio, perché raggiunga la statura di Cristo. Buon cammino!