I teppisti del calcio avvertono

Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, occorre isolare e sanzionare i violenti negli stadi. «A tal fine – dice il titolare del Viminale – è allo studio, e verrà proposta con l’inizio del prossimo campionato, l’introduzione del Daspo a vita per i teppisti». Alfano ha parlato al Foro Italico, a Roma.

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Il mondo del calcio è, ancora una volta, esemplare non per il calcio soltanto ma per l’intera società.
In effetti, le proposte di Alfano non fanno una grinza: dato il fenomeno preoccupante del teppismo, bisogna provvedere. E bisogna provvedere con misure adeguate. A mali estremi estremi rimedi. Ma se alziamo lo sguardo al significato che una logica simile può avere per tutti, la situazione si complica. In sintesi si potrebbe dire che la pace sociale chiede più intervento delle forze pubbliche. Il che non significa solo più poliziotti nelle strade, ma più autorità a chi li manda: i responsabili dell’ordine pubblico e i politici ai quali i responsabili dell’ordine pubblico devono rispondere.
Nel suo insieme, dunque, la pace sociale costa sempre di più ed è sempre più esposta al pericolo di diventare pretesto: per altri interventi, sempre più pesanti, e per altre restrizioni sempre più forti. Al limite non si può sapere dove si potrebbe arrivare. La società democratica fa da argine, con le sue forze e le sue istituzioni. Ma anche quella è malata la sua parte e tutto diventa più incerto. È un momento difficile, dunque, non per i teppisti che hanno protestato, a Bergamo e altrove, ma per quello che i teppisti, inconsciamente denunciano. E qui non è più solo questione di calcio.