Politica, una parolaccia? A Grassobbio nasce la scuola di civismo

Sono ormai molti i luoghi comuni che girano intorno alla politica. Molte le frasi fatte che, ad ogni tornata elettorale, vengono puntualmente riesumate con un sempre crescente senso di angoscia e rassegnazione: “Tanto sono tutti uguali!”, “A loro interessano sono solo i soldi e la poltrona”, “Sono tutti ladri” e molte altre. Quello che più spaventa è però il costante distacco con il quale una buona fetta di giovani vede la politica e il senso civico, arrivando a delegare l’onere in modo lassista e qualunquista, quasi come se si trattasse di qualcosa lontano anni luce da loro.
Il crescente disinteresse nei confronti della politica e del suo più stretto senso civico deve però farci riflettere: come può quest’ultima riavvicinarsi alla gente e viceversa? Come ripulire la parola “politica” da quell’alone di polvere e di marcio di cui – secondo molti – è rivestita?
A Grassobbio un gruppo di giovani (età media intorno ai 30 anni) vuole provare a dare delle risposte serie e concrete a questi interrogativi. Per farlo ha dato vita a Grassobbio In Comune (GiC), un’ associazione no profit di promozione culturale e apartitica che si pone come obiettivo quello di riavvicinare la gente alla questione civica e politica. Come? Tramite la “Scuola di civismo” che verrà presentata al pubblico sabato 20 in Piazza Aldo Moro (Grassobbio) dalle 18.00.

Per capirne di più ci rivolgiamo a Giorgio Tengattini, presidente e socio fondatore di GiC. «Grassobbio in Comune nasce  dalla volontà di alcuni cittadini di dedicare tempo ed energie alla questione civica. Alcuni di noi sono stati coinvolti nelle scorse elezioni amministrative e hanno avvertito la necessità di ripartire con qualcosa di nuovo» ci racconta. «L’associazione vuole essere di sostegno all’amministrazione e fungere da collante con le altre realtà civiche. Abbiamo proprio scelto, simbolicamente, di iniziare la prima fase, quella di startup, il giorno dopo le elezioni».
Progetto ambizioso, tanto quanto quello della Scuola di civismo: «Ormai “politica” è una parolaccia, anche per coloro che politica la fanno quotidianamente (le associazioni, gli enti)» racconta Tengattini. «Questa scuola nasce perché se ne sente il bisogno, perché non si può criticare senza sapere. C’è venuta voglia di iniziare questo percorso di confronto che, concretamente, si tradurrà in un’esperienza triennale nella quale ci sarà un forte radicamento col territorio ma con la possibilità di aprirci all’esterno, su più larga scala, valorizzando al meglio le doti e le idee dei corsisti al servizio della comunità».
Un progetto che va quindi ad inserirsi all’interno del paese di Grassobbio, con uno sguardo particolare verso la comunità cristiana. Quale sarà il rapporto con le varie istituzioni religiose? «Abbiamo la fortuna di confrontarci con don Chicco Re, direttore dell’ufficio per la pastorale sociale e con il parroco di Grassobbio, don Manuel Beghini. Con loro dialogheremo sul rapporto tra Chiesa e storia politica. Nello specifico, don Manuel ci ha chiesto di far sì che alcuni giovani, che escono dall’oratorio, possano interessarsi al modo del civismo, con l’obiettivo di costruire ponti per avvicinare questi due mondi».
Di questi tempi, parlare di politica senza scadere in banali luoghi comuni non è facile, ma bisogna provarci. Bisogna conoscere, informarsi e non adeguarsi. Bisogna cominciare a toccare con mano l’argomento. Bisogna tornare a prendere seriamente la politica perché, come disse J. F. Kennedy, “Puoi anche non occuparti di politica, ma la politica si occuperà comunque di te”.

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