Palma il Vecchio: una grande mostra per lanciare Bergamo nella galassia dell’Expo

Palma il Vecchio è, come ha spiegato il curatore Giovanni Villa, una mostra “secca”: solo quadri dell’artista bergamasco (nato a Serina nel 1480, morto a Venezia nel 1528) ma annoverato tra i grandi della pittura veneta, un allestimento che si preannuncia intrigante alla Gamec, prestiti importanti da grandi musei. “Ci saranno – sottolinea infatti Angelo Piazzoli, segretario della Fondazione Credito Bergamasco, promotrice della manifestazione insieme con il Comune – circa trentacinque tra i massimi capolavori dell’artista provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani ed europei”. Una monografia straordinaria, anche perché le opere di Palma il Vecchio sono quasi tutte su tavola, più delicate, più difficili da trasportare, con vincoli importanti nello spostamento (non possono stare lontane dai musei di provenienza e quindi dalla loro sede abituale per più di 100 giorni, particolare che rende questa esposizione unica e “non esportabile” in altre sedi museali).
Questa mostra, però, che sarà aperta dal 13 marzo al 21 giugno 2015, va letta nel contesto più ampio dell’Expo 2015, e nasce con l’ambizione di offrire a Bergamo un’occasione di lancio, in un momento in cui convergeranno su Milano e sulla Lombardia, secondo le attese, moltissime persone. Non è un caso se come main sponsor della manifestazione c’è Sacbo: “E’ un’occasione – spiega il presidente Miro Radici – per sottolineare la funzione fondamentale che l’aeroporto di Orio al Serio si appresta a svolgere in occasione del grande appuntamento del 2015”. In attesa di conoscere in dettaglio i contenuti dell’esposizione – che affiancherà, pare, l’evento atteso della riapertura dell’Accademia Carrara – si può incominciare a decifrarne il progetto, che investe in modo ampio e articolato il territorio bergamasco: “Coinvolgerà il territorio – ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – in un progetto di grande respiro, valorizzando Bergamo sia da un punto di vista artistico che turistico”. “Fondamentale, per questo – ha aggiunto l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti -, è il tessuto di collaborazioni istituzionali e operative che si è costituito intorno alla mostra. Il comune si è posto fra gli enti promotori proprio per mostrare l’importanza che viene data a questo progetto per Bergamo”. In concreto, questo vuol dire aprire la partecipazione a un numero elevato di soggetti, sia dell’ambito culturale sia turistico e commerciale. L’Università di Bergamo si è impegnata con sessanta docenti e dottorandi a sviluppare il tema della bellezza presente nella produzione artistica di Palma il Vecchio, e il risultato di questo lavoro si vedrà in un ciclo di conferenze durante il periodo della mostra e sarà raccolto in un volume monografico. Negli altri post che compongono questo dossier raccontiamo poi il progetto condotto dalla diocesi, che dà il patrocinio alla mostra, con una grande attenzione alla valorizzazione dei tesori di arte e fede del territorio. La Fondazione Credito Bergamasco si è fatta carico del restauro complesso, in corso da oltre un anno, sulle tavole del Polittico di Serina e sulla tela dell’adorazione dei pastori di Zogno. Queste opere si possono fra l’altro visitare nelle sale del Palazzo del Credito Bergamasco fino al 24 ottobre, in un percorso che mette in evidenza le diverse fasi del delicatissimo lavoro compiuto dai restauratori. C’è in atto anche una collaborazione con l’associazione Bergamoscienza: con Comunicamente, produttore e organizzatore del progetto Palma il Vecchio, è nato il format “Palma tra arte e scienza” con momenti di approfondimento multidisciplinare e laboratori interattivi sul tema dell’acqua, elemento che ricorre nelle opere di Palma. Nella tensostruttura di piazza della Libertà fino al 19 ottobre i ragazzi da 8 a 13 anni possono partecipare, per esempio, (prenotandosi sul sito di Bergamoscienza www.bergamoscienza.it) a “Palma Il Vecchio: Laboratorio in blu”. In tempi di crisi la creatività premia e anche l’aspetto del “marketing” ha una sua importanza: numerosi i locali e i negozi di città e provincia che hanno aderito al progetto con iniziative originali e in qualche caso con prodotti e servizi creati ad hoc. Ad accompagnare la mostra, una serie di pubblicazioni: dal catalogo Skira a un numero a tema de La Rivista di Bergamo e di Art e Dossier, fino a un testo per i più piccoli di ArteBambini. L’auspicio è che sia una mostra che “non passi invano” ma che segni per la città l’inizio di una nuova stagione che abbia come motore la cultura.