«I ragazzi, tra di loro, non percepiscono alcun problema d’integrazione, di diversità etnica o religiosa: la poca tolleranza, purtroppo, riguarda solo il mondo degli adulti.»
Così commenta Carlo Lanzanova, direttore de La Fabbrica dei Sogni, l’associazione che ogni giorno chiama a sé, presso l’oratorio della comunità di san Giorgio, numerosi ragazzi di differenti etnie e religioni, offrendo loro un luogo d’incontro, dialogo e crescita.
Nato nel 2000, il progetto ha inizialmente permesso ai ragazzi che frequentavano il centro di apprendere la lingua italiana, raccogliendo l’aiuto dei volontari del vicino oratorio Immacolata e del vecchio oratorio san Giorgio, gestito dai padri Gesuiti. Il numero dei partecipanti è cresciuto negli anni, così che nel 2003 la Fabbrica dei Sogni è diventata un’associazione ONLUS, ponendosi dei veri obiettivi educativi.
«I ragazzi che ogni giorno accogliamo sono ben 142 e la Fabbrica è l’unica realtà in tutta la provincia di Bergamo che coinvolge alunni di tutto il ciclo scolastico, dalle elementari alle superiori – spiega Carlo-; provengono da diversi quartieri di Bergamo, come via san Bernardino, via Moroni, via Paleocopa, e anche dal quartiere san Tommaso.»
La Fabbrica dei Sogni apre le porte a questi ragazzi tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, con la possibilità di svolgere svariate attività. Il tempo dedicato allo studio e ai compiti è preponderante, calibrato però in base alle esigenze dei ragazzi: per i bambini delle elementari è importante anche dedicarsi al gioco! Non mancano quindi momenti di svago, come i laboratori di teatro, musica e danza, e anche incontri più formativi, con tematiche specifiche a seconda dell’età dei ragazzi. Essenziale, per permettere tutto questo, la presenza dei volontari e degli educatori: sia adulti ed ex insegnanti ormai in pensione, che giovani studenti delle scuole superiori.
Il vero elemento di forza della Fabbrica è però la capacità di raccogliere ragazzi appartenenti a diverse religioni e a ben 35 etnie: con marocchini, egiziani, bengalesi, cristiani, musulmani e shintoisti, la Fabbrica dei Sogni è un mondo vario, dove la convivenza è pane quotidiano e la dimostrano proprio i più piccoli.
«I ragazzi si comportano come tali in ogni momento, giocando, litigando, condividendo il pomeriggio – continua Carlo -: non ci sono differenze tra loro! Le difficoltà d’integrazione esistono unicamente nel mondo degli adulti e si notano specialmente durante le feste che organizziamo, perché è facile che si dividano per gruppi etnici. Sono i ragazzi stessi che si mettono in gioco cercando di spingere i propri genitori ad abbattere questi muri.»
La Fabbrica accompagna i ragazzi fino al diploma, però a volte può offrire grandi opportunità anche negli anni a venire. E’ la storia di Evans, un ragazzo di 26 anni proveniente dal Ghana, che da dieci anni vive la Fabbrica dei Sogni come una seconda casa.
Incoraggiato dal padre a frequentare l’associazione per imparare la lingua italiana, Evans nel 2004 ha prestato servizio come animatore del Cre. Poi, a settembre, l’iscrizione allo spazio compiti, aiutando però nel frattempo anche i ragazzi più piccoli. Diplomato, è stato assunto alla Fabbrica come animatore, occupandosi in particolare dei ragazzini delle medie.
Nel 2009 la Fabbrica ha dato ad Evans una borsa di studio per frequentare l’università di Scienze dell’Educazione. «Mi sono laureato a Luglio dell’anno scorso –racconta Evans-, e ancora ho ricevuto un’altra borsa di studio per proseguire con Scienze Pedagogiche. Dall’anno scorso ho iniziato ad affiancare come animatore i ragazzi delle superiore che frequentano la Fabbrica: sto restituendo alla Fabbrica quello che ho ricevuto in questi dieci anni. Mi sento un mediatore tra la Fabbrica e i ragazzi, perché sono un educatore, ma conosco molto bene i bambini, loro si fidano di me e mi ascoltano. La Fabbrica mi ha dato tanto e sento che ora tocca a me mettere a disposizione il mio tempo.»