L’elezione di Mattarella vista da “dentro” la Chiesa

Quanti commenti alla elezione di Mattarella! Anche noi non ci siamo tirati indietro. Mi pare, però, che non siano stati particolarmente numerosi i commenti dall’interno della Chiesa, dal di dentro, se così si può dire.

VERSO LA TERZA REPUBBLICA

Mi spiego. Si è ripetuto da tutti i punti di vista che Mattarella è un uomo della prima Repubblica chiamato a traghettare il nostro paese verso la terza Repubblica. In altre parole il marasma della seconda Repubblica ha prodotto poco, soprattutto non ha prodotto leader capaci di rappresentare se non tutto il paese, almeno una parte significativa di esso. A destra Berlusconi è al tramonto e dietro di lui ci si scanna. A sinistra Renzi è nuovo e brilla per la sua abilità, è un personaggio, non è ancora un personaggio storico. Poi ci sono i capipopolo, Grillo e Salvini, che hanno fatto le loro fortune sulle sfortune degli altri.

LA CHIESA CHE CHIEDE PER SÉ E LA CHIESA CHE DÀ PER TUTTI

Solo che il grande vuoto recente è anche un vuoto ecclesiale, nel senso che dalla Chiesa non è venuto gran che come contributo alla politica. La Chiesa italiana degli ultimi anni del Pontificato di Wojtyla e, in parte del Pontificato Ratzinger, si è preoccupata di ottenere per sé più che offrire qualcosa di sé per il bene di tutti. Quel rapporto di forza ha funzionato finché è durata la forza. La Chiesa in minoranza, quella attuale e quella  futura molto più di quella attuale, non chiede sia perché è bene che non chieda sia perché non ha la forza di ottenere. A quel punto l’unica forza è quella della fede portata nella politica, sia da parte delle singole persone formate alla sensibilità evangelica, sia da parte delle comunità cristiane che, nei vari ambiti della vita sociale, danno il loro contributo.

MATTARELLA NON È IL CAVALLO DI TROIA 

In questo senso, anche guardando all’elezione di Mattarella dall’interno della Chiesa, si nota subito la direzione che i rapporti Chiesa – politica stanno assumendo. Nessuno pensa che Mattarella sia il Cavallo di Troia che la Chiesa italiana ha mandato nella politica. Al contrario tutti i cattolici, quelli che fanno politica, quelli che pensano politica, quelli che sognano una politica diversa, sono felici di vedere un cattolico che dà il suo contributo a una buona politica e lo fa perché cattolico.

La Chiesa può continuare a essere il fermento buono anche grazie a qualcuno dei suoi figli che ha lasciato maturare quel fermento dentro la propria vita, prima di metterlo al servizio di tutta la società.