Arcabas, sporchiamoci di Bellezza. Il vescovo Francesco Beschi racconta del «Sogno di una città fraterna»

Alla mostra di Arcabas allestita nella chiesa di Sant’Agata del Carmine in Città Alta continuano gli incontri di «Sporchiamoci di bellezza». Tutti gli eventi iniziano alle 20,45 e sono a ingresso gratuito. Questa sera il vescovo monsignor Francesco Beschi parla del “Sogno un città fraterna”; a seguire, i sette Giovani della scuola di vocazioni giovanili di Bergamo presentano lo spettacolo teatrale “Tempo di valore”.
Sabato sera è in programma invece il concerto “Arpe Celtiche” Orchestra Orfeo. Tema della serata «La bellezza · Incanto da ascoltare». Per altre informazioni sulla mostra e sul calendario degli incontri: http://www.arcabasbergamo.it/eventi.html.
Settimana scorsa monsignor Giuseppe Sala ha parlato di «Dipingere il Vangelo». Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, si è soffermato su «La bellezza della città». E Aeper Teatro ha messo in scena «Le città invisibili» di Italo Calvino. È stato presentato anche con un incontro-lettura «Cartoline dal carcere» Edizioni Gruppo Aeper, un libro che ha riscosso notevole interesse, curato da Adriana Lorenzi e Catia Ortolani, scritto da detenuti in carcere. Spinge a riflettere su come sia possibile anche nelle situazioni più difficili scoprire segni positivi per costruire una vita più umana. Da alcuni anni i detenuti e le detenute della Casa Circondariale di Bergamo seguono piste di riflessione e di scrittura per comprendere quello che hanno vissuto e che vivono in un continuo andirivieni tra i ricordi del passato e i frammenti del loro presente più o meno grigio a seconda dei giorni, degli stati d’animo legati ai cari che arrivano o non arrivano al colloquio, della posta che sopraggiunge a spezzare il ritmo lento dell’attesa, oppure no. E allora si apre il vuoto del non sapere e non capire che si fa tarlo nella mente e scheggia di roccia dentro il cuore. Chi accetta di essere attivo durante la detenzione, di partecipare alle diverse attività vuole difendere la sua dignità di uomo o di donna nonostante, aldilà del reato commesso. La dignità è indispensabile per vivere ed è anche la più alta forma di libertà. Scrivere «Cartoline dal carcere» è stato un modo per coltivare dignità e libertà. Ogni cartolina scotta, come del resto scotta la vita e prova a dire il non dicibile altrimenti. L’idea di raccoglierle in un libro è nata per far circolare idee, piccole storie portatrici di infinite suggestioni. Chi sta dentro vuole raggiungere in qualche modo chi sta fuori. Adriana Lorenzi è formatrice nella scrittura memoriale e autobiografica per enti locali, scuole, università, amministrazioni penitenziarie e organizzazioni del no profit. Scrittrice di narrativa e critica letteraria. Presso la Casa Circondariale di Bergamo dirige il giornale «Alterego. Notizie dalla galera». Catia Ortolani è insegnante di Lettere presso la Casa Circondariale di Bergamo e redattrice di Alterego.