Gli scandali della Chiesa visti dal monastero

Un mio amico è scandalizzato: ha sentito parlare di quel monsignore spagnolo, della sua collaboratrice e della fuga di notizie riservate dal Vaticano. Ho cercato di spiegargli che la Chiesa sarà sempre peccatrice e non solo in Vaticano. Ma non è convinto per nulla. Da notare che non è affatto praticante. Non so se questo attenua o aggrava il suo scandalo. Tu che ne pensi? Roberto

Le notizie che riguardano la Chiesa o uomini di Chiesa sono sempre oggetto di curiosità, di sospetto e anche, come tu dici Roberto, di critica e di scandalo. Penso alla realtà della pedofilia, ai preti gay, e alle fughe di documenti riservati che sono sui media di questi ultimi giorni.

LO SCANDALO E LA TESTIMONIANZA

Forse sono reazioni esagerate, ma al di là di qualsiasi giudizio morale o di condanna per i soggetti coinvolti, esprimono le attese, la fede, la fiducia che credenti e forse anche atei, nutrono nei confronti delle donne e degli uomini di Chiesa. Non sappiamo con certezza il grado di coinvolgimento delle persone in questo ultimo fatto di cronaca, ma certamente è un dato reale che esso leda la credibilità della Chiesa, provochi diffidenza, confonda il bene con il male, e soprattutto mini la fiducia dei semplici e dei piccoli. Inoltre questo ultimo atto stride maggiormente perché nato all’interno di un processo di riforma e di trasparenza economica che Papa Francesco sta attuando per portare la Chiesa a una maggiore autenticità e coerenza con la propria missione nel mondo. Vedi Roberto, la reazione del tuo amico è comprensibile e non dobbiamo subito dare risposte troppo “spiritualeggianti” perché tutti ne rimaniamo un po’ scossi, ma è urgente che come Chiesa e come cristiani ci poniamo dei seri interrogativi.

LA CHIESA SANTA E PECCATRICE

Fermo restando che non si può né si deve generalizzare, perché sappiamo che alcune categorie di persone strumentalizzano tali eventi, noi dobbiamo lasciarci interpellare sulla nostra credibilità e sulla qualità della nostra testimonianza evangelica. Se da un lato la Chiesa è santa perché è dimora del Santo per eccellenza, da Lui voluta per continuare la sua opera nel mondo, dall’altro essa è peccatrice perché fatta da donne e uomini che ogni giorno sperimentano la propria debolezza e vulnerabilità, il divario tra i valori proclamati e quelli vissuti, tra l’ideale e il reale. Ma un conto è riconoscere la propria vulnerabilità e fallibilità, un altro decidere deliberatamente di compiere azioni ritenute non lecite moralmente ed eticamente per fini di lucro, di prestigio e di potere, anestetizzando le coscienze e giustificandone la gravità. Queste incoerenze sono pietre di inciampo che creano confusione e smarrimento in coloro che davvero sono piccoli, per il venir meno dei riferimenti essenziali in persone scelte per fare il bene.

URGE UNA RIPRESA MORALE. PER TUTTI

La misericordia del Signore è grande, come pure quella della Chiesa pronta a perdonare e a riammettere nella comunione chi riconosce le proprie responsabilità e il proprio peccato, ma il male inferto e seminato ha strascichi più lenti, percorsi di guarigione e riconciliazione più difficili perché devono sanare pregiudizi, sfiducia e diffidenza, e soprattutto ridonare la certezza e la speranza che il bene vince il male. Urge il cambiamento degli stili di vita, la creazione di una nuova etica che coinvolge credenti e atei, per richiamarsi ai valori morali che nel nostro paese sembrano affievolirsi e lasciare il posto alla corruzione e al potere del dio denaro che tutti seduce in maniera diversa. Questi eventi allarmanti non sono forse la punta di una realtà più diffusa che è diventata quasi costume? Ai cristiani l’impegno di una vita radicata nel Vangelo, priva di compromessi con i piccoli o grandi poteri, una vita onesta e credibile che diventi coscienza critica per tutto ciò che opacizza il volto di una Chiesa che non ha nulla di più caro del Cristo e del suo Vangelo. Una Chiesa che, come Papa Francesco ci insegna, sa chiedere perdono per i propri peccati, ma sa anche ritrovare la forza della conversione perché guidata da Colui che fa nuove tutte le cose, che attraversa i peccati e sa attrarre ancora a Cristo l’umanità in cerca di un Volto, di una Parola, di mani amiche e affidabili, di un amore fedele che mai viene meno e che dica la vittoria del bene e della vita su ogni forma di tenebre e di morte.