Molte fedi sotto lo stesso cielo: a San Fermo una veglia per padre Dall’Oglio

Venerdì 22 gennaio, alle 21 nella chiesa di San Fermo (via Santi Maurizio e Fermo 7, Bergamo) si terrà una veglia di preghiera in comunione con padre Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria da più di due anni, promossa da Molte Fedi sotto lo stesso cielo.
Alla veglia interverrà con la sua testimonianza Faustino Teixeira, professore di Teologia delle religioni all’Università federale di Juiz de Fora, Minas Geras, Brasile ed autore del libro «Cercatori cristiani in dialogo con l’Islam», nel cui novero padre Dall’Oglio è a buon diritto inserito.
«Il dialogo con il mondo islamico – afferma Teixeira – è una delle più grandi interpellanze del XXI secolo. Il testo vuole ripercorrere le vite di alcuni di questi “dialoganti” cristiani che tanto influsso hanno avuto nella vita ecclesiale di ieri (l’apertura al dialogo del Vaticano II) e di oggi (le esperienze di dialogo delle comunità cristiane in Algeria e in Siria). Massignon, Abd-el-Jalil, Gardet, Anawati, de Beaurecueil, De Chergè e infine Dall’Oglio sono i ‘cercatori’ presentati. Essi con allegria e coraggio hanno vissuto la sfida di ospitare nel cuore il mondo dell’alterità».
Sono passati oltre due anni dalla scomparsa di padre Paolo Dall’Oglio in Siria e da allora si sono rincorse sulla sua sorte notizie contradditorie. Secondo il racconto di alcuni disertori dell’Isis raccolto qualche mese fa il religioso sarebbe stato visto vivo e ancora detenuto in una prigione a ovest di Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria. In altri casi è circolata la versione che lo voleva morto subito dopo il suo rapimento. Nessuno però è stato in grado di produrre prove concrete. E anche questa volta la storia si ripete.
Il presidente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdelrahman, parlando con il quotidiano londinese ‘Al-Sharq al-Awsat’, ha spiegato che padre Paolo Dall’Oglio è stato visto “alla fine di agosto in una prigione a ovest di Raqqa”. In seguito però fonti ecclesiastiche di Al-Sharq al-Awsat hanno riferito di non avere alcuna notizia al riguardo. Il Santo Padre ha lanciato più volte appelli per la liberazione di padre Dall’Oglio e degli altri religiosi prigionieri in Siria, senza ottenere risposta. Anche l’intelligence sulla vicenda del gesuita è sempre stata cauta: «Anche noi abbiamo in passato ricevuto informazioni che lo vogliono ancora in vita, ma non abbiamo certezze». Padre Dall’Oglio ha sessant’anni, metà dei quali passati in Siria a Deir Mar Musa al-Habachi, dove ha fondato una comunità monastica dedita al dialogo interreligioso. Fu anche espulso dal governo di Bashar al-Assad nel 2012 per aver incontrato i membri dell’opposizione e criticato le azioni del regime nella guerra siriana.