San Giovanni Bianco: la preghiera dei pellegrini davanti alla reliquia della Sacra Spina «fiorita» il giorno di Pasqua

La foto di apertura del post è di Gianvittorio Frau.

Dalla mattina alle 6 alla sera alle 11: l’afflusso di pellegrini a San Giovanni Bianco per pregare davanti alla reliquia della Sacra Spina, che è “fiorita” nel giorno di Pasqua, non si ferma mai. Il parroco, don Diego Ongaro, gli altri sacerdoti della parrocchia, i volontari, i collaboratori stanno facendo gli straordinari e forse nel pieno delle cose da fare faticano ancora a rendersi conto di quello che gli sta succedendo da quando, nella serata del lunedì di Pasqua, è stato dato l’annuncio che la Sacra Spina è fiorita, «il segno si è manifestato» come ha scritto il vescovo di Bergamo Francesco Beschi.
«Tutte le persone che incontro – racconta il parroco – mi chiedono di ripetere il racconto di che cosa è avvenuto». E così le immagini scorrono di nuovo, come se si riavvolgesse di nuovo il nastro e si facesse ripartire: la preghiera, il pomeriggio del giorno di Pasqua, le osservazioni, i primi segni di cambiamento, le conferme, l’ultima riunione della commissione nominata dal vescovo il lunedì mattina.
Nel frattempo il movimento di persone e di anime si fa continuo, incessante «Stanno arrivando – spiega don Diego – moltissimi sacerdoti che accompagnano gruppi parrocchiali. Si muovono in modo molto spontaneo, senza una particolare organizzazione».
In casa parrocchiale il telefono è sempre «caldo»: «Arrivano chiamate – prosegue il parroco – da Verona, da Milano, dalla Val Chiavenna». C’è qualcosa di forte e di emozionante nel grande coinvolgimento della comunità locale di San Giovanni Bianco: «Sono cresciuti i volontari perché le esigenze sia a livello spirituale sia logistico sono aumentate». È molto forte anche la partecipazione alle celebrazioni programmate dalla parrocchia e ai sacramenti, come già nella settimana santa.
Già nella giornata di domenica tra i fedeli radunati in chiesa, in preghiera, si era diffusa la sensazione che stesse accadendo qualcosa. E tra i parrocchiani, pur consapevoli che secondo il programma già stabilito avrebbero dovuto aspettare il verdetto della commissione e del vescovo prima di sapere se la Spina era fiorita oppure no, era cresciuta l’attesa. Lunedì, dopo aver notato un movimento insolito in chiesa, anche il gruppo dei campanari, molto opportunamente, in modo informale aveva già incominciato a mobilitarsi. E infatti alle 19,45 il parroco ha chiesto di suonare le campane a festa. Un segnale antico e inequivocabile. Bellissimo, per tutti coloro che l’hanno accolto con un brivido, a San Giovanni Bianco, nelle frazioni, nei paesi vicini. La gente non si è fatta trovare impreparata, e si è riunita in chiesa, spontaneamente, per prendere parte a una Messa che non era programmata e che ha segnato una nuova pagina nella storia del paese. Le campane hanno continuato a suonare per tutta la sera. «C’è un’atmosfera molto intensa qui in questi giorni – conclude don Diego -. È un segno che parla a tutti, e ognuno lo raccoglie a seconda della propria sensibilità, nel suo percorso di fede». Per tutta la settimana le giornate sono scandite dalle lodi, alle 9 del mattino, dalle Messe nella parrocchiale di San Giovanni Bianco alle 9,30, alle 17 e alle 20,30 (venerdì anche alle 6,30), dal rosario ogni giorno alle 16,30, dai vespri, tutte le sere alle 20. Domenica accanto alle abituali Messe festive ci sarà anche alle 10 la Messa solenne di ringraziamento presieduta a San Giovanni Bianco dal vescovo Francesco. Alle 15,30 canto del vespro e processione, alle 19 Messa e reposizione della reliquia. In questa settimana sono sospese le Celebrazioni nelle diverse frazioni come pure le Messe in Ospedale.