Trescore: il Cre palestra per il futuro. La passione educativa può diventare un lavoro

È vero che, se i protagonisti del Cre sono i bambini, è pur vero che i registi di questo tempo sono gli animatori. Tra i tanti animatori che decidono di prendere parte ai Cre, qualcuno tra di loro sogna di poter un giorno trasformare quella passione per la cura degli altri in un lavoro. Alcune di queste storie hanno un volto e un nome: Khadija e Sara sono solo alcune di loro. Grazie al lavoro sinergico tra la Parrocchia di Trescore e l’istituto professionale Lorenzo Lotto, lunedì 13 giugno, per 6 ragazze che frequentano l’istituto professionale, tra cui Khadija e Sara, è stato possibile cominciare l’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso il centro ricreativo estivo dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Trescore Balneario. Un CRE, quello dell’oratorio di Trescore che conta quasi 600 ragazzi iscritti e una squadra di 100 animatori maggiorenni che, guidati dai coordinatori e da don Giuliano Simoncelli, direttore dell’oratorio, gestiscono tutto il centro ricreativo. Secondo don Giuliano, le potenzialità di questo progetto, oltre che aiutare i ragazzi nel chiarire la propria vocazione rispetto alla loro scelta scolastica, permette anche ai vari enti coinvolti nell’attuazione del progetto di tessere quelle relazioni che consentono di creare una rete sul territorio. Tra i punti di forza del progetto di alternanza scuola-lavoro promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale, secondo don Giuliano c’è anche la possibilità per i giovani di poter avvicinarsi al mondo del lavoro e di creare già qualche possibile aggancio per il proprio futuro. I ragazzi in queste ore di alternanza sono chiamati a mettere in pratica quello che nel loro percorso di studi hanno appreso, avendo così la possibilità di arricchire la formazione acquisita e di sperimentarsi sul campo. L’oratorio di Trescore ha deciso di aderire al progetto e di garantire ai ragazzi della comunità, e non solo, di poter vivere questa esperienza di alternanza scuola lavoro proprio in un ambiente loro famigliare come quello del Centro Ricreativo. Le 6 ragazze impegnate nel progetto hanno seguito delle ore di formazione e si sono confrontate con don Giuliano e con i coordinatori per definire quello che sarebbe stato loro richiesto all’interno del Centro ricreativo. A loro, al pari dei loro coetanei, è affidato il ruolo di animatrici di squadra. Khadika ha 18 anni, da poco tempo si è traferita da Trescore a Zandobbio e frequenta la classe IV e quest’anno, grazie all’alternanza scuola lavoro, per la prima volta è al CRE come animatrice. La sua scelta è ricaduta sull’oratorio perché ama i bambini e ha già avuto esperienze con loro. Khadija sogna un giorno di diventare infermiera e le sue aspettative per questo tempo di alternanza sono all’altezza delle sue aspirazioni: ciò che vorrebbe durante questo periodo di CRE è che ogni bambino possa sentirsi a suo agio e possa integrarsi all’interno del gruppo. Sara ha 19 anni, è di Trescore e da questa avventura che è l’alternanza scuola-lavoro vorrebbe capire se l’ambito dei servizi socio-sanitari è quello che fa per lei. Anche lei, come Khadija di cui è campagna di classe, ha un sogno nel cassetto che dice della sua passione per la cura degli altri: vorrebbe diventare ostetrica o pediatra. Al termine della loro esperienza le ragazze saranno valutate al fine di dare un rimando all’istituto su ciò che nei mesi di alternanza è stato realizzato. Senza dubbio questa esperienza di alternanza scuola-lavoro offerta negli oratori permette di intravedere il lavoro e l’intenzione delle parrocchie nell’avvicinarsi al mondo della scuola e quindi di poter essere, per i ragazzi, ancora più vicini alla loro quotidianità. In conclusione, pensando al tema di questo CRE che è il viaggio, la ricerca di una mèta e di una strada da seguire, viene da dire che “Per di qua” cade davvero a pennello, per chi, come le 6 ragazze che hanno deciso di intraprende questa esperienza a Trescore, sta cercando nel cammino di crescita personale il proprio posto nel mondo.