Dialoghi sui sacramenti/Battesimo in vista

Nel mio Diario ho tenuto annotate anche delle conversazioni avute con i miei parrocchiani. Rileggendole, ho pensato che forse possano interessare anche a qualche lettore. Proviamo!

Signor parroco, mio figlio e mia nuora hanno avuto un bambino… Siamo felicissimi.
Ci credo. Pensi che per lei e per suo marito s’è avverato l’augurio che la Chiesa vi ha fatto quando vi siete sposati. Nella benedizione agli sposi infatti si dice: Che possiate vedere i figli dei vostri figli.
Siamo proprio felici. Tutti. Anche i genitori del piccolo. Ma adesso io sono qui per il battesimo.

Perché lei e non i genitori?
Lo sa, reverendo, come sono i giovani d’oggi. Loro pensano a tutto meno che a questo.

E voi nonni vi prestate a fare le loro veci?
È così. Se non ci fossimo noi…

Ma così lei favorisce il disimpegno di suo figlio e di sua nuora. Cara signora, io le rinnovo di vero cuore le mie congratulazioni, ma sono costretto a dirle che per il battesimo devono venire i genitori.

(Giorni dopo, su richiesta dei genitori, il parroco va a trovarli e dopo i saluti entra in argomento.)

Ditemi un po’:  perché volete il battesimo per vostro figlio? Ve l’ha per caso consigliato il pediatra?
Vuole scherzare? Siamo noi che lo vogliamo.

Allora son curioso di sapere il perché. Manca forse qualche cosa al vostro bambino? È tanto carino!
No, certo, non gli manca niente, ma ci ha detto la nonna che bisogna togliergli il “peccato veniale”.

Le avrà detto “peccato originale” la nonna, non peccato veniale.
Sì, quello che è… Il peccato della mela in poche parole.

Come dice? Sicché il vostro bambino sarebbe nei guai per una questione di frutta nella quale, tra l’altro, lui c’entra come i cavoli a merenda?
È ciò che penso anch’io. E poi che peccato può avere un bimbo che non sa neppure di essere nato?

O Dio, si può essere nei guai e aver bisogno di salvezza anche senza saperlo. Secondo le statistiche, un bambino nasce con già 15 milioni di € di debito anche se non lo sa e non ne ha colpa.
Ma, per farla corta, non sarebbe meglio che decidesse lui quando sarà grande?

È un’idea. Come quella di lasciar decidere a lui quando sarà grande anche il tipo di alimentazione e il tipo di educazione che gli dovrete dare, o il tipo di relazioni che dovrà avere con i nonni e gli zii…
Non esageriamo. I genitori ci sono pure per qualche cosa, reverendo.

Appunto! I genitori ci sono per offrire al neonato tutto quello che credono importante per lui. Se credete che il rapporto con Dio sia importante almeno quanto quello dei nonni, se siete convinti che l’essere liberi dal condizionamento del peccato originale del mondo è importante almeno quanto l’essere vaccinati contro la polio, se siete sicuri che l’essere uomini alla maniera di Gesù Cristo e il far parte della comunità dei credenti sia utile perché il bambino cresca veramente bene, allora è il caso di fare il battesimo e anche di far festa grande, se no, tanto vale lasciar perdere…
No, no. Abbiamo capito. Ora però le chiediamo di fermarsi a spiegarci bene tutto.

Volentieri! Ci contavo. Son venuto proprio per questo… Su che facciamo le cose bene!