Natale/Maria, donna delle periferie e Madre di Dio

Immagine: Attribuito a Giovanni Carobbio, Natività di Gesù (Museo Parrocchiale S. Maria Assunta, Vertova)

Avete commentato Giuseppe. Potreste, per me, parlarmi di un altro personaggio protagonista a Natale: Maria? Grazie. Gabriella

Cara Gabriella, Maria è la donna di Nazaret che oggi veneriamo come Madre di Dio; è colei che per noi intercede presso il Figlio; dispensatrice di grazie, accompagna il popolo di Dio verso la pienezza della vita, la Gerusalemme celeste alla quale siamo tutti orientati.

Giovane donna, che vive ai margini

Il Vangelo la presenta come una giovane donna di Palestina, piccola provincia dell’impero romano; donna di Galilea, una regione ai margini di Israele, originaria di Nazaret, il villaggio mai nominato nella Bibbia, senza storia, né futuro. Ella è la ragazza che si trova incinta per opera di un Altro,  prima di andare a vivere con il marito. A lei, donna povera e di quelle zone che oggi chiamiamo “periferie”, viene fatto il dono più grande e inatteso: generare il Messia! Il Figlio di Dio che si fa bambino, piccolo, che privilegia i poveri, viene tra noi attraverso una madre “minore”. Ancora una volta vengono esclusi i ricchi e i potenti, coloro che sono pieni di sé stessi, per privilegiare gli umili e i poveri, coloro che sanno confidare solo in Dio.

Si accosta in punta di piedi al mistero

Non sappiamo come realmente  sia accaduto l’annuncio di questo evento, ma sappiano certamente che Dio irrompe in questa giovane donna con tutta la sua potenza, sconvolgendo ogni suo progetto o sogno. La bellezza che Maria rivela in questo incontro è la sua capacità di dialogare faccia a faccia con l’interlocutore nella semplicità di chi si lascia sorprendere, ma anche di chi vuole accostarsi in punta di piedi al mistero che si sta rivelando, segnata dal timore di fronte all’Altro, eppure serenamente aperta e capace di lasciarsi condurre oltre se stessa. Mi piace di Maria la sua libertà nel dire di sì, la capacità di giocarsi in una straordinaria avventura nella quale è passata, nella fede, dal vivere di un suo progetto al credere a una promessa. Questa è la forza della piccola donna di Nazaret! Rimanere aperta e disponibile al mistero di Dio che visita la vita, l’abita e in essa vuole prendere carne, divenire sua dimora. L’annuncio di Dio si fa storia in Maria creando uno spazio di assoluta gratuità che sfocia in un adesione totalizzante al suo  disegno.

“O Vergine, dà presto la risposta”

San Bernardo in una bellissima omelia descrive questo evento con pennellate mistiche. “Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai  udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito Santo. L’angelo aspetta la risposta: deve far ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi. (…) O Vergine, dà presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola: dì la tua parola umana e concepisci la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. Perché tardi? Perché temi?  Credi all’opera del Signore, dà il tuo assenso ad essa, accoglila. Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. Apri, o Vergine  beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti, batte fuori alla porta. Non sia che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso. “Ecco, dice, la serva del Signore: avvenga di me quello che hai detto”( Om. 4, 8-9 ).

Serva di Dio

Maria, definendosi serva, si inserisce negli amici di Dio che hanno scritto la Bibbia, come Abramo, Mosè… e da questo momento in poi, sarà sempre donna del sì, nella piena obbedienza a quanto la vita, giorno dopo giorno, le presenterà. Allora la vediamo correre sollecita verso la cugina Elisabetta, chinata sul figlio di Dio nella grotta di Betlemme, in fuga con Giuseppe in Egitto, sposa e madre silenziosa, donna feriale a Nazaret nel duro e faticoso esercizio della quotidianità, dietro a un figlio singolare… per poi rimanere ai piedi della croce di quel figlio amato e offerto per noi tutti.  Maria rimane con i discepoli in attesa dello Spirito e continua poi la sua missione nel custodire con materna vicinanza la Chiesa. Sì. Maria è colei che sa rimanere, in piedi, negli eventi che accadono quale donna sapiente; li conserva con cura perché non si dissolvano nell’oblio; mette a confronto eventi e parole al fine di trarne una spiegazione, legge e interpreta ciò che ha vissuto e udito, anche il grande silenzio di Dio.

Pellegrina nella fede

È colei che ama la storia e come noi, deve pellegrinare nella fede, figlia del suo Figlio, discepola fedele nel cammino della vita. Maria, ha amato la carne del Figlio e in quella carne, ha accolto  ogni germe di vita, i segni quotidiani dove ritrovare l’umiltà di quel Dio che ha scelto la carne. Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò suo figlio, nato da donna… La vergine ci dice che Dio vive per il nostro amore, continua a incarnarsi attraverso il nostro piccolo sì quotidiano, valorizzando tutto ciò che è umano. Il cielo e la terra in Lui si sono congiunti, Dio e l’uomo si abbracciano per generare ancora, nel nostro tempo, la pienezza della vita. Con le parole di San Francesco così preghiamo: “Ave, Signora, santa regina, santa genitrice di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal santissimo Padre celeste, che ti ha consacrata insieme con il santissimo suo figlio diletto e con lo Spirito santo paraclito; tu in cui fu ogni pienezza di grazia e ogni  bene. Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo, ave, sua casa. Ave suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre”.