Nei giorni scorsi all’oratorio di Scanzorosciate, Dialettica Dinamica, all’interno del programma di WeCare – Scuola di educazione e formazione alla politica, ha proposto il laboratorio “Progettare la democrazia”, una serata di giochi e attivazioni in cui sperimentare cosa significa prendere decisioni collettive, in modo diretto ed immediato.
Ma che cos’è Dialettica Dinamica? «L’idea nasce nel 2014, quando, con strampalati discorsi da filosofi idealisti, ci accorgiamo di come il dialogo possa diventare un efficace strumento di comprensione in grado di evitare lo sconto fra interlocutori – spiega Gianluca Ravanelli, ideatore del progetto insieme ad Alessandro Lanfranchi, entrambi studenti di counseling – Obiettivo del progetto, infatti, è quello di costruire un metodo semplice, concreto ed utilizzabile che faccia del dialogo uno strumento che permetta agli interlocutori di comprendere come i differenti, e spesso contrastanti, punti di vista altro non sono che una parte di verità che soltanto insieme ad altre può portare a conoscere la realtà; dialogo, quindi, che sia strumento per far emergere ciò che è nascosto in potenza nella differenza».
Il titolo del progetto come una possibile definizione di “dialogo efficace”: dialettica, infatti, come incontro-sconto di opinioni il cui obiettivo sia quello di portare ad un unico risultato condiviso, a una sintesi; dinamica, perché allo stesso tempo movimento fluido e forza (dalla sua radice etimologica, δύναμις = forza, potenza) della parola, e perché questo confronto possa far emergere la grande ricchezza che è in potenza dentro alla differenza.
Dalla sua nascita Dialettica Dinamica ha vissuto un’evoluzione continua, elemento chiave del nome tanto quanto del contenuto: all’inizio Alessandro, Gianluca e un paio di amici si davano appuntamento per discutere di un tema prestabilito cercando di auto-osservarsi in modo da migliorare nel confronto. Da lì, Dialettica Dinamica è cresciuta, facendo prima parte del progetto Fratelli Maggiori, promosso dall’Ambito Territoriale Valle Seriana come percorso di sostegno e formazione per le associazioni giovanili, per poi approdare ad una fase di ricerca e sperimentazione, che, attraverso varie comunicazioni come quella con Scuola We Care, permettesse loro di fare esperienza nel campo della formazione, fino ad arrivare a progetti di collaborazione con scuole, nel tentativo di superare le difficoltà di comprensione fra professori e studenti (progetto questo ancora in divenire, ndr).
«Pensando all’evoluzione di Dialettica Dinamica, senza dubbio posso dire che l’aspetto più difficile è stato, e tuttora è, trasmettere agli altri il senso del progetto in sé, cosa si vuole fare e come, soprattutto perché si tratta di un metodo nuovo, il cui fine ultimo è quello di porre fine a scontri e conflitti. È sempre difficile esplorare nuovi territori, ma è qui che sta anche la bellezza. Vorremmo che Dialettica Dinamica diventasse uno strumento pratico di comunicazione emozionale, che purtroppo non viene insegnata nelle scuole, utilizzabile da differenti gruppi, dai movimenti e dalla politica per attuare processi di problem-solving partecipativo, creando un terreno comune da cui partire per costruire progetti concreti e condivisi».
Per maggiori informazioni: http://gianlucaravanelli.info/dialetticadinamica/ o https://www.facebook.com/dialetticadinamica/