Stezzano: per don Diego un’installazione di ombrelli, palloncini e l’abbraccio di una folla in festa

Dai social agli ombrelli colorati, dai fiori agli addobbi in paese: l’entusiasmo per don Diego Malanchini ha coinvolto tutta la comunità di Stezzano. Al suo arrivo in paese, a bordo di un’auto d’epoca con alcuni amici, il prete novello stentava a credere ai suoi occhi: una folla in festa scandiva le lettere del suo nome, circondandolo con un enorme abbraccio. A don Diego, visibilmente emozionato e quasi imbarazzato per il calore che gli ha riservato la sua gente, sono stati dunque consegnati dei palloncini, di colore bianco e giallo, che lui stesso ha liberato in cielo. E tutto il paese ha contribuito a quella che è stata soprannominata “Operazione DDM” (che richiama le iniziali del suo nome): decine di volontari si sono prodigati per allestire a festa il paese dell’hinterland e per organizzare le celebrazioni, o meglio i momenti condivisi, in onore dello stesso prete novello. 33 anni, stezzanese da sempre, don Diego è molto conosciuto e benvoluto in paese: ha iniziato da piccolissimo a rivestire il ruolo di chierichetto, dandosi successivamente sempre da fare per la propria parrocchia. La sua casa di origine si trova in via Mascagni, a metà strada tra l’Oratorio del Sacro Cuore e il Santuario della Madonna dei Campi: due luoghi che hanno rappresentato molto nel suo percorso di formazione e che più volte lo hanno visto protagonista, sia come animatore del Cre che come assistente ai pellegrini durante il Giubileo del 2000. Una vocazione nata nel territorio, come lui stesso ha riconosciuto, nella sua parrocchia, la stessa che ora lo celebra e festeggia con tutto l’affetto che possiede. “Nei miei trentatré anni di vita il Signore mi ha mostrato il proprio volto, il volto di padre che si è preso cura di me, mi ha chiamato per nome, con pazienza ha atteso la mia risposta, ha rispettato i miei tempi, senza mai privarmi della libertà” ha scritto lo stesso don Diego. Decisivo è stato l’incontro con l’attuale parroco di Stezzano, don Mauro Arizzi, che proveniva dall’esperienza di educatore, vicerettore ed economo del Seminario, e che lo ha accompagnato nel suo percorso di fede. Un’attenzione ai giovani che è stata così tramandata, entrando a far parte del bagaglio spirituale di don Diego, come dimostra la sua partecipazione, nella serata di sabato, al laboratorio liturgico per pregare insieme a tutti gli adolescenti. Domenica, dopo la Santa Messa, don Diego ha invece partecipato al pranzo comunitario in Oratorio, abbellito con decine di ombrelli sospesi che hanno creato una stupenda scenografia. Due giorni intensi, dunque, per il prete novello, ma che rimarranno impressi nel cuore di tutti.