Un altro anno inizia. Inquietudini varie

Siamo ai riti consueti di fine anno. Finisce il 2017, inizia il 2018. Facciamo un po’ di bilanci: i giornali hanno già cominciato. E così faranno anche negli ultimi giorni dell’anno che sta morendo. E, poi, tra lo spirare del vecchio anno e lo scoccare del nuovo anno facciamo una gran festa. Tutto previsto. Eppure, anche se tutto è previsto, è necessario notare che lo “stato d’animo” di fine anno e di inizio anno nuovo, negli ultimi tempi è sensibilmente cambiato.

È un luogo comune l’osservazione che la cultura degli anni più vicini a noi è concentrata, in maniera quasi esclusiva, sul presente. Ha rotto i ponti con il passato e non ama gettare ponti verso il futuro, non ricorda e non progetta.

Solo che i conti con il presente sono, mediamente, conti in perdita. Tutti sono ampiamente in grado di fare la lista delle loro scontentezze. A questo proposito, il fenomeno più vistoso è quello della neet generation. Se ne parla spesso. “Quasi un giovane su cinque in Italia, nella fascia tra 15 e 24 anni, non ha e non cerca un lavoro né è impegnato in un percorso di studi o di formazione. Si tratta dei cosiddetti Neet e il nostro Paese vanta uno dei tassi più alti d’Europa: 19,9% contro una media nel Continente dell’11,5%. È uno dei dati che emerge dall’indagine 2017 sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Esde)”.

I giovani che più di tutte le altre fasce sociali si devono aspettare tutto dal futuro, non aspettano più nulla e si rifugiano, si devono rifugiare nel presente, dove non hanno né lavoro né studio. Si capisce anche che alcuni partiti, e di quelli che vanno per la maggiore, costruiscono le loro fortune proprio su quelle scontentezze e sulle paure che ne sono l’inevitabile corollario.

Il rischio dell’anno che ci aspetta è che si accentui questo discrimine: fra il nulla che si ha e il molto che ci si promette. La generazione degli scontenti è fragile. E il tempo che passa rende più forte la scontentezza e più facile il fascino delle promesse.

Il nostro piccolo, dimesso augurio è che si riesca ad affrontare il 2018, con le sue difficoltà, con un pizzico di lucido coraggio che sa guardare in faccia alle difficoltà senza nasconderle e le affronta senza illudersi. Felice anno nuovo. Nonostante tutto.