Il Carnevale non è mai stato il mio forte. Da bambina volevo vestirmi a tutti i costi da principessa, ma non ne avevo proprio il portamento e il costume finiva per assomigliare più all’abito di Cenerentola intenta a pulire i pavimenti. Ben prima dell’arrivo della fata madrina, lontana anni luce dal Principe Azzurro.
Nella fase dell’adolescenza le provavo tutte per travestirmi da “tipa alternativa”. Sì, quelle che non devono chiedere nulla a nessuno, quelle che negli anni Novanta se ne andavano in giro con pantaloni tagliati, maglioni assurdi e cappellini al contrario pigiati su una testa scompigliata. Ma niente, io alternativa non lo ero proprio. Non ne avevo il piglio, la maleducazione, il coraggio necessari.
Ora che mi ritrovo mamma scopro che il Carnevale vissuto da questa nuova prospettiva è ancor più complesso. Perché guardi i tuoi figli e pensi: “ora come faccio a trasformarli?!”. Sarà che ho la sfortuna d’esser circondata da mamme bravissime. Quelle che in un attimo ti creano un costume originale, quelle che riescono addirittura a vestire a tema l’intera famiglia, quelle che non si dimenticano le feste in programma in paese, quelle che cucinano pure i dolcetti da portare a scuola per far festa.
No, io non sono al loro livello. Io guardo intensamente la carta colorata e la stoffa sperando che magicamente prendano forma da sole. Dai, cosa ci vorrà a fare un bel costume da cagnolino. O da pirata. O da pompiere. “Maaaaamma, io vorrei essere Frozen. E Tommy vorrebbe Geko dei Pj Mask”. Ecco, io pensavo alla poesia del creare, loro se ne fregano e guardano gli altri. E tu ti poni il dilemma: coinvolgerli in un appassionante e delirante pomeriggio intenso di taglio e cucito, il cui risultato sarà drammaticamente scarso, oppure adattarti alla massa e andare al supermercato?!
Il dubbio non l’ho ancora risolto. Intanto ci siamo attrezzati con coriandoli e stelle filanti, che ovviamente abbiamo testato prima in casa, non sia mai di scoprire solo all’ultimo istante che il lancio non funziona. No, il Carnevale non è proprio il mio forte.