Rembrandt e la «Deposizione dalla Croce» al centro di «Un’Opera al Mese» al Macs di Romano di Lombardia

Sarà l’incisione Deposizione dalla Croce  di Rembrandt al centro del prossimo incontro dell’iniziativa «Un’Opera al Mese» promossa dal Museo di Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia.

L’appuntamento si terrà in Sala Tadini del Macs domenica 4 marzo alle 17 con l’intervento del pittore Claudio Sugliani per approfondire e ammirare da vicino l’opera dell’artista fiammingo del Seicento.

L’incisione Deposizione dalla Croce  è stata eseguita da Rembrandt nel 1633, in collaborazione con Jan van Vliet. L’opera rappresenta il corpo inerte di Gesù, schiodato dalla Croce, viene deposto da un gruppo di uomini. Sullo sfondo, possiamo ammirare un fascio di luce che dall’alto, illumina la scena e svela da lontano la città di Gerusalemme. Mentre ai lati, in basso a destra c’è un gruppo di uomini in piedi e donne in ginocchio che distendono una preziosa coperta destinata ad accogliere il corpo di Cristo e a sinistra Giuseppe d’Arimatea, rappresentato in piedi con un bastone, il mantello e il turbante, che osserva attentamente.
Nel medesimo periodo, Rembrandt realizza un dipinto molto simile a quest’incisione per il principe Federico Enrico d’Orange, oggi conservato all’Alta Pinakothek di Monaco.

Rembrandt Harmenszoon van Rijn o meglio conosciuto come Rembrandt nasce il 15 luglio 1606 a Leida in Olanda, penultimo di nove figli da una famiglia benestante. Nel 1613 Rembrandt frequenta la scuola di latino e sette anni dopo, il padre lo iscrive all’Università di Leida. Ma il giovane Rembrandt ci rimane solo pochi mesi e ben presto, viene messo in bottega da uno dei pittori storici della città, Jacob van Swanenburgh. Nel 1625, dopo un apprendistato di sei mesi ad Amsterdam con il celebre pittore Pieter Lastman, Rembrandt decide di aprire un proprio studio a Leida con l’amico e collega Jan Lievens.
Nel 1629 Rembrandt viene scoperto dallo stilista e poeta Constantijn Huygens che gli procura importanti commissioni da parte della corte reale dell’Aja.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1631, Rembrandt riesce a crearsi una buona reputazione grazie alla quale riceve numerosi incarichi ad Amsterdam per la realizzazione di ritratti e così, si trasferisce nella città stessa andando ad abitare nella casa del mercante d’arte Hendrick van Uylenburgh.  In quel periodo, Rembrandt realizza il dipinto La lezione d’anatomia del dottor Tulp e il ritratto del pastore rimostrante Johannes Uitenbogaert e il 22 giugno 1634 si sposa con Saskia Uylenburgh. L’anno successivo, affitta una casa nella Nieuwe Doelenstraat, dove in dicembre nasce il primo figlio Rombertus che muore due mesi dopo. Nel 1637 Rembrandt si trasferisce nella “Suykerbakerij” sul Binnen-Amstel e un anno dopo nasce la seconda figlia, Cornelia che morirà un mese dopo.
Successivamente, nel 1641, mentre a settembre nasce il figlio Tito, Rembrandt lavora al quadro Ronda di notte  terminato nel 1642 e al doppio ritratto del pastore mennonita Cornelis Caleszoon Anslo e moglie. Nello stesso anno, il 14 luglio, muore la moglie Saskia di tubercolosi.
Rembrandt è solo e sconsolato e continua a dedicarsi alla pittura fino a quando conosce Geerge Dirck che diventa la governante del piccolo Tito. Poi, nel 1647, dopo la relazione con Geerge Dirck, Rembrandt s’invaghisce Hendrickje Stoffels con la quale avrà due figli.
Durante il decennio successivo, nonostante Rembrandt continui a dipingere quadri come Ritratto di Jan Six, Aristotele e La lezione di anatomia del dottor Deyman, piomba in una difficile crisi finanziaria che lo porterà nel 1657 a mettere all’asta dipinti, disegni, stampe, collezioni d’oggetti d’arte, mobili e perfino lasciare la sua casa in Saint Anthonisbreestraat per trasferirsi nel quartiere Jordaan nel 1658.

Negli ultimi anni della sua vita, Rembrandt dipinge il quadro Ritorno del figliol prodigo. Muore a Leida il 4 ottobre 1669 all’età di 63 anni.