“Rivelazione. Sette meditazioni intorno a Giorgione”: c’è una delle figure più enigmatiche della storia dell’arte al centro dello spettacolo in scena il 2 marzo al Teatro Sociale nell’ambito della stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti (ore 21). Sul palcoscenico il gruppo Anagoor, uno tra i più rilevanti dell’attuale panorama nazionale del teatro di ricerca, vincitore del primo Premio “I Leoni d’Oro per il Teatro” 2018 alla Biennale di Venezia. La regia è di Simone Derai, responsabile anche della drammaturgia insieme a Laura Curino e, con Moreno Callegari, dei video. In palcoscenico: Marco Menegoni. Sound design Mauro Martinuz. Produzione Anagoor 2009 in coproduzione con Operaestate Festival Veneto e Centrale Fies. Durata 1 ora senza intervallo. Biglietto intero 19 Euro, ridotto 14 Euro.
La rappresentazione al Teatro Sociale sarà preceduta alle 18 da un incontro in programma nella Sala Conferenze di Casa Suardi (Piazza Vecchia), al quale parteciperanno, insieme a Maria Grazia Panigada, direttore artistico di Altri Percorsi, Simone Derai, autore di Rivelazione, e Giovanna Brambilla, responsabile dei Servizi Educativi della GAMeC.
Nell’impossibilità di tracciare una biografia di Giorgione, un narratore, di fronte a due schermi, racconta, per mezzo di parole, documenti, versi poetici e immagini delle opere del pittore di Castelfranco, frammenti della Venezia a cavallo tra XV e XVI secolo. Cercare di mettere a fuoco l’opera di Giorgione è come osservare la costellazione delle sette sorelle, le Pleiadi: riesce meglio se uno non la fissa direttamente. Questo ha cercato di fare Anagoor con la complicità di Laura Curino: narrare Giorgione attraverso gli occhi di chi lo frequenta fin dall’infanzia e lo rivela per storie concentriche all’ospite stupefatto. In questa sorta di lezione d’arte, poetica, sono raccontati l’artista, il suo tempo, il respiro delle opere, il clima che le pervade. In Rivelazione si volge «lo sguardo verso questa ideale costellazione. Per ciascun astro una meditazione. Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, battaglia, diluvio e tempo sono i temi che nutrono le sette contemplazioni di altrettante opere di Giorgione: la Pala, i Ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre Filosofi, la Tempesta, il Fregio».
La compagnia, che prende il nome dal racconto di Dino Buzzati Le mura di Anagoor, nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan, ai quali si aggiungono successivamente Marco Menegoni, Moreno Callegari, Mauro Martinuz, Giulio Favotto, Silvia Bragagnolo e molti altri, facendo dell’esperienza un progetto di collettività. Dal 2008 Anagoor ha la sua sede nella campagna trevigiana, presso La Conigliera, allevamento cunicolo convertito dalla compagnia in proprio atelier: con questa scelta, la volontà di preservare l’architettura del luogo e il desiderio di conservare un nome che ne rivelasse la storia, Anagoor sperimenta la possibilità di fermare brani di una civiltà che si trasforma per innestarli in una nuova visione. Il teatro di Anagoor risponde a un’estetica iconica che precipita in diversi formati finali dove le performing arts e la scena ipermediale entrano in dialogo; penetra nei territori di altre discipline artistiche e pretende, tuttavia, con forza, in virtù della natura di quest’arte, di rimanere teatro. Successivi spettacoli di Altri percorsi al Teatro Sociale: Lireta (8 e 9 marzo), con Paola Roscioli; Amore (16 marzo), della Compagnia Scimone Sframeli, e Porpora (28 marzo), con il pianista Stefano Battaglia e l’attrice Mariangela Gualtieri. Per informazioni biglietteria presso Propilei di Porta Nuova,Largo Porta Nuova, 17, tel. 035.4160 601/602/603; apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 13 alle 20. Al Teatro Sociale solo nei giorni di spettacolo un’ora e mezza prima dell’inizio.