L’arte a Bergamo tra gli anni ’70 e ’90. In mostra a Romano opere di Lucio Fontana, Gianriccardo Piccoli e Kengiro Azuma

A Romano una mostra esplora alcune correnti delle arti visive in ambito locale. Intitolata «Una Grande Trasformazione. Arti visive a Bergamo tra il 1977 e il 1992», l’esposizione è stata curata da Claudio Rota e raccoglie ben diciotto opere inedite che cercano di rappresentare una pluralità di linguaggi diversi, individuando alcune personalità artistiche tra le più vivaci di Bergamo.

La mostra è suddivisa in tre centri principali d’interesse: il primo sono“Le Radici” a cui appartengono gli artisti Lucio Fontana (1899-1968) e Mario Marini (1901-1980), il secondo  sono “I Legami” con Kengiro Azuma (1926-2016), Hsiao Ching (1935-2000), Claudio Costa (1942-1995), Alfredo Pizzo Greco (1942-2013), Gianfranco Ferroni (1927-2001) e  Gianriccardo Piccoli (1941) a cui il Macs aveva ospitato alcuni mesi fa una mostra sugli ex-voto e infine il terzo gruppo rappresenta “Il Rinnovamento” con Cesare Rossi (1942-1988), Claudio Spini (1944), Mario Benedetti (1938), Sonia Ciscato  (1942-2012) e Tiziano Finazzi (1952).

Risuonano in queste opere d’arte alcuni episodi drammatici avvenuti in quegli anni in Italia a livello culturale quali la chiusura simbolica dell’esperienza figurativa di Giacomo Manzù a Bergamo con l’inaugurazione del “monumento al partigiano”nel 1977, o politico-sociale, come la bomba a Bologna il 2 agosto 1980, la caduta del muro di Berlino nel 1989, l’arresto dell’ingegnere Mario Chiesa, l’operazione della magistratura milanese chiamata “mani pulite” e l’uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avvenuta nel 1992.

Ma non è tutto, nella stessa giornata di sabato, all’inaugurazione, alcune studentesse di 5^AL e 5^BL del «Liceo Linguistico dell’Istituto don Milani» hanno raccontato la loro esperienza al Macs nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro. «Dopo le iniziali difficoltà, questo progetto, durato tre anni, si è concluso in modo positivo sia per i professori sia per gli studenti che hanno potuto mettere a frutto, in campo pratico, le proprie competenze linguistiche e apprendere attraverso gli esperti del Macs le tecniche pittoriche e scultoree  che hanno permesso di realizzare descrizioni delle opere complete e adeguate» racconta Martina, una delle studentesse del liceo. Successivamente, grazie al professor Grasso,  queste schede descrittive sono state raccolte in una mappa interattiva che a giugno sarà completata e integrata al sito del museo per permettere ai visitatori di ammirare virtualmente non solo l’opera e leggere la sua descrizione in varie lingue (inglese, spagnolo, francese e tedesco), ma anche le singole stanze del museo stesso.

Ricordiamo infine che la mostra «Una Grande Trasformazione. Arti visive a Bergamo tra il 1977 e il 1992» si potrà visitare fino al 3 giugno a ingresso libero il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 nella Sala Alberti in Piazza Fiume.  Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il museo al numero 0363902507 o scrivere una mail all’indirizzo info@arteculturasacra.com.

(Nella foto particolare di un’opera di Sonia Ciscato esposta in mostra)