La nuova piazzetta di via Broseta sarà intitolata a Teresa Gabrieli

 

 

Il Comune di Bergamo intitolerà la nuova piazzetta di via Broseta, poco lontano dall’incrocio con via XXIV maggio, a Teresa Gabrieli, cofondatrice delle Suore delle Poverelle e dell’Istituto Palazzolo.

Scomparsa 110 anni fa, Teresa Gabrieli nacque nel quartiere di Loreto e dedicò la sua vita ad aiutare le persone in difficoltà.

“L’amministrazione comunale ha accettato con entusiasmo la proposta delle Suore delle Poverelle – sottolinea l’Assessore del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni – di dedicare la nuova piazzetta tra via Broseta e via XXIV maggio alla cofondatrice dell’Istituto Palazzolo, Teresa Gabrieli, scomparsa 110 anni fa dopo una vita di impegno per i poveri e le persone in difficoltà. Una scelta tanto più significativa se si considera che Teresa Gabrieli è nata proprio nel quartiere di Loreto e qui ha avviato la sua attività a favore dei bambini che non potevano permettersi un’istruzione.”

 

La vita di Teresa Gabrieli

Teresa Gabrieli nacque a Bergamo il 13 settembre 1837, sesta di otto figli. La famiglia, dedita all’agricoltura, fu spesso provata dal dolore per la perdita di qualche membro ancora in tenera età. Teresa era appena quindicenne quando morì anche papà Giuseppe, che chiese a Mamma Lucia di vendere la mucca e avviare agli studi Teresa, come infatti avvenne, presso le Figlie della Carità Canossiane in via Rocchetta.

Diplomatasi maestra, tanto giovane da non poter subito insegnare nelle scuole pubbliche, accolse l’appello di Monsignor Pierluigi Speranza, Vescovo di Bergamo, a operare in favore della gioventù: aprì infatti una scuola privata per bambine e ragazze povere. Il suo impegno s’intensificò quando conobbe il Sacerdote don Luigi Maria Palazzolo che, già dedito all’educazione dei ragazzi, giunse a prevedere qualcosa anche per le ragazze.

La notte tra il 21 e il 22 maggio 1869, Teresa professò i voti religiosi: divenne la prima delle Suore delle Poverelle, dedite a prodigarsi per i più poveri, aiutandoli ed educandoli alla fede e alla vita cristiana. Dotata di un carattere pragmatico e tenace, collaborò con umiltà e totale impegno nelle istituzioni avviate dal Fondatore. Soffrì molto per la sua morte, pur non rallentando la sua dedizione per consorelle e poveri: entro poco più di vent’anni aprì infatti 31 Case. Colpita da ictus cerebrale, morì il 6 gennaio 1908.

L’Inchiesta diocesana per la sua Causa di Beatificazione con l’accertamento dell’eroicità delle sue virtù si è svolta nella Diocesi di Bergamo dal 13 settembre 2006 al 24 ottobre 2007. I suoi resti mortali nel 1934 erano stati traslati dal Cimitero monumentale di Bergamo alla Casa Madre delle Suore delle Poverelle, in via San Bernardino 56, in un loculo interno appositamente preparato, coperto all’esterno da una lastra marmorea significativa.