Uecoop: nel 2018 crollo delle nascite in Italia, 9000 culle vuote

“Storico crollo nascite in Italia nel 2018 che diventa l’anno peggiore di sempre con 9mila neonati in meno rispetto al minimo segnato nel 2017 e un trend negativo che riguarda anche gli stranieri”. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati demografici Istat in relazione a quanto affermato dal vicepremier Luigi Di Maio annunciando che contro la denatalità nel Def saranno inserite misure di aiuto alle famiglie sul modello francese con 50% sconto sui pannolini, 50% sulle spese per la baby sitter e un coefficiente famigliare che abbatte l’Irpef a seconda del numero dei figli.
“Con appena 449mila nuovi nati nel 2018 – sottolinea Uecoop – la situazione demografica italiana è influenzata da cambiamenti sociali, ritmi quotidiani sempre più frenetici, spese crescenti per asili, istruzione e tempo libero, oltre alla tendenza a fare figli dopo i 40 anni accorciando il tempo biologico per la procreazione”. “Se una volta era il sud a guidare le nascite con le famiglie più numerose – evidenzia Uecoop – adesso la ‘linea della culla’ si è spostata sempre più a nord con il record della provincia di Bolzano che è l’area più prolifica del Paese con 1,76 figli per donna contro 1,32 della media nazionale, seguita dalla provincia di Trento con 1,50, dalla Lombardia con 1,38 e dall’Emilia Romagna con 1,37 figli per donna mentre nelle Regioni del Mezzogiorno ci si ferma a 1,29 e precipita a 1,16 in Basilicata, a 1,13 in Molise e a 1,06 in Sardegna”. “Nelle aree dove il welfare è più sviluppato – sottolinea Uecoop – le famiglie fanno più figli perché sono più sicure rispetto al futuro, sanno di poter contare su servizi pubblici e privati dedicati non solo ai figli ma anche agli anziani considerato l’aumento della speranza di vita che per gli uomini sfiora ormai gli 81 anni (80,8) mentre per le donne supera gli 85 (85,2)”.