Papa Francesco: udienza, “la preghiera deve essere insistente”, soprattutto nei “rapporti difficili” con i fratelli

Papa Francesco: udienza, “la preghiera deve essere insistente”, soprattutto nei “rapporti difficili” con i fratelli. “La preghiera deve essere insistente, e soprattutto deve portare il ricordo dei fratelli, specialmente quando viviamo rapporti difficili con loro”. È la raccomandazione del Papa, che ha concluso oggi il ciclo di catechesi sul Padre Nostro esortando a “riconoscere” in alcune “espressioni” di Gesù l’assonanza con la preghiera cristiana per eccellenza. Gesù dice, ad esempio: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”. “Come non riconoscere in queste espressioni l’assonanza con il Padre nostro?”, ha esclamato Francesco: “E gli esempi potrebbero essere numerosi. Anche per noi”. Negli scritti di San Paolo non troviamo il testo del “Padre nostro”, ma “la sua presenza emerge in quella sintesi stupenda dove l’invocazione del cristiano si condensa in una sola parola: ‘Abbà!’, papà”, ha proseguito Francesco: “Nel Vangelo di Luca, Gesù soddisfa pienamente la richiesta dei discepoli che, vedendolo spesso appartarsi e immergersi in preghiera, un giorno si decidono a chiedergli: ‘Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni – il Battista – ha insegnato ai suoi discepoli’. E allora il Maestro insegnò loro la preghiera al Padre”.

LA PREGHIERA CRISTIANA NASCE DALL’AUDACIA DI CHIAMARE DIO “PADRE”

“La preghiera cristiana nasce dall’audacia di chiamare Dio con il nome di ‘Padre’”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima del ciclo di catechesi sul Padre Nostro. “Non si tratta tanto di una formula, quanto di un’intimità filiale in cui siamo introdotti per grazia”, ha ribadito Francesco: “Gesù è il rivelatore del Padre e ci dona la familiarità con Lui”. “Non ci lascia una formula da ripetere meccanicamente”, ha proseguito citando il Catechismo della Chiesa cattolica: “Come per qualsiasi preghiera vocale, è attraverso la Parola di Dio che lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare il loro Padre”. “Gesù stesso ha usato diverse espressioni per pregare il Padre”, ha fatto notare il Papa: “Se leggiamo con attenzione i Vangeli, scopriamo che queste espressioni di preghiera che affiorano sulle labbra di Gesù richiamano il testo del Padre nostro”. Nella notte del Getsemani, ad esempio, Gesù prega in questa maniera: “Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu”, come riporta il Vangelo di Marco. “Come non riconoscere in questa preghiera, per quanto breve, una traccia del Padre nostro?”, ha esclamato il Papa, facendo notare che “in mezzo alle tenebre, Gesù invoca Dio col nome di ‘Abbà’, con fiducia filiale e, pur sentendo paura e angoscia, chiede che si compia la sua volontà”.

UN CRISTIANO PUO’ PREGARE IN OGNI SITUAZIONE

“Un cristiano può pregare in ogni situazione”. A garantirlo è stato il Papa, nell’ultima catechesi dedicata al Padre Nostro. “Può assumere tutte le preghiere della Bibbia, dei Salmi specialmente; ma può pregare anche con tante espressioni che in millenni di storia sono sgorgate dal cuore degli uomini”, ha proseguito rivolgendosi ai 20mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro. “E al Padre non cessiamo mai di raccontare dei nostri fratelli e sorelle in umanità, perché nessuno di loro, i poveri specialmente, rimanga senza una consolazione e una porzione di amore”, l’invito, insieme a quello di “ripetere quella preghiera di Gesù” che recita così: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. “Per pregare dobbiamo farci piccoli, perché lo Spirito Santo venga in noi e sia lui a guidarci nella preghiera”, ha concluso Francesco.

SANTA RITA DA CASCIA, ESEMPIO PER LE DONNE DI OGGI

“Santa Rita da Cascia, di cui oggi ricorre la memoria, fu donna, sposa, madre, vedova e monaca del suo tempo”. Lo ha detto il Papa, che nei saluti ai fedeli di lingua italiana, al termine dell’udienza, ha ricordato la festività liturgica odierna. “Le donne di oggi, sul suo esempio, possano manifestare il medesimo entusiasmo di vita e, al contempo, essere capaci dello stesso amore che ella riservò a tutti incondizionatamente”. Tra i 20mila fedeli presenti in piazza San Pietro, Francesco ha salutato i partecipanti all’incontro promosso dalle Organizzazioni femminili cattoliche.