Basta plastica, è la sfida del secolo: nasce Bergamo Plastic Free

Vivere senza plastica può essere definita la sfida del secolo. È una battaglia che interessa tutti e tocca la quotidianità di ciascuno. Se si prova a pensare a quanta plastica si produce ogni settimana, ne risulterà un dato preoccupante che, rapportato in scala mondiale, diventa allarmante. Bergamo Plastic Free nasce da questo pensiero, da una plastic challenge fatta per un anno, cioè il monitoraggio di quanta plastica viene consumata, nel tentativo di ridurne l’utilizzo.

Bergamo Plastic Free è un gruppo di amici che, nella sua informalità, si è messo in gioco per l’ambiente cercando di ridurre l’uso della plastica proprio e altrui. «Ci siamo trovati per la prima volta circa un anno fa – spiega Alessandra Gabriele, una componente del gruppo -. Il problema della plastica ci sta a cuore e ci siamo ritrovati per dare anche noi il nostro contributo. Abbiamo provato a mettere in atto la plastic challenge e ci siamo resi conto che in due settimane abbiamo consumato davvero molta plastica. Da lì è nata l’idea di creare una pagina Facebook (nella foto l’immagine di copertina) per diffondere degli stili di vita ecosostenibili».

Ogni anno circa otto milioni di tonnellate di plastica vengono disperse nell’ambiente con gravi conseguenze soprattutto per quanto riguarda gli oceani che sono i più colpiti dalla problematica. Sono un numero decisamente elevato se si pensa, come sottolinea il manifesto di Bergamo Plastic Free, che la plastica usa e getta viene consumata in poco tempo, ma inquina per sempre. Il mondo si sta muovendo in una direzione che permette all’uomo di ridurre la propria impronta ecologica, ma secondo diversi gruppi ambientalisti lo sta facendo troppo lentamente. Anche Bergamo Plastic Free vuole giocare d’anticipo e nel suo manifesto online esplicita la volontà di agire al più presto senza attendere le tempistiche dei governi.

«Le motivazioni che ci hanno spinto a creare il gruppo sono diverse – racconta Alessandra -. Tra di noi c’è una mamma che si è chiesta che mondo lascerà ai propri figli. Il pensiero si estende a tutti noi che ci chiediamo quale Terra erediteranno le prossime generazioni. Abbiamo a cuore la cura dell’ambiente e vogliamo partire dalla riduzione della plastica per poi arrivare a diminuire anche gli altri tipi di rifiuti».

Gli accorgimenti che si possono adottare per avere un comportamento ecosostenibile sono diversi e anche se piccoli, possono fare la differenza. «I consigli che diamo riguardano soprattutto l’evitare la plastica usa e getta. Si parte dall’uso della borraccia in sostituzione delle bottiglie di plastica fino all’evitare gli sprechi». Dalla riduzione della plastica si passa alla riduzione dei rifiuti di ogni genere in modo da diminuire la propria impronta ecologica il più possibile. Uno sforzo che, se fatto da tutti, può portare a grandi risultati.

Al festival Rock sul Serio di luglio, Bergamo Plastic Free ha presenziato presentando un libro intitolato “Vivere felici senza plastica”. “Il libro ci è piaciuto molto – prosegue Alessandra -. È completo ed è una guida per vivere la quotidianità senza plastica. Dà molte informazioni sulla plastica, la sua composizione e la sua riciclabilità. Il libro è stato scritto da una coppia di canadesi che dieci anni fa ha scelto di vivere senza plastica. Il loro impegno si è poi trasformato in lavoro da quando hanno creato un’azienda che seleziona i prodotti plastic free per i consumatori”.

L’esempio della coppia canadese è un’ottima guida per chi desidera vivere senza plastica. Per ridurre il proprio impatto ambientale bastano piccoli accorgimenti e un po’ di attenzione a ciò che si consuma. Piccoli passi che non possono attendere oltre e che necessitano di diventare sempre più ampi per il bene del pianeta. Non esiste un pianeta B ed è ora di rendersene conto.