“La stella ci custodisce…in cammini di fraternità”: torna per la quindicesima edizione l’iniziativa Natalizia promossa da Centro Missionario Diocesano di Bergamo, Ascom Bergamo e l’Associazione Websolidale ONLUS, che nel corso degli anni ha visto la costruzione di una rete di collaborazioni tese al raggiungimento dell’unico obiettivo: la sensibilizzazione e la raccolta fondi per alcuni progetti di carattere missionario, sia in terra di missione sia in bergamasca. Il progetto della campagna di Natale 2019 è sostenuto da tante e diverse collaborazioni ed è reso possibile dal tempo e dalla passione regalata da tanti volontari.
«I progetti sostenuti in tutti questi anni sono stati 42 – racconta Franca Parolini, segretaria del Centro Missionario Diocesano di Bergamo – per un totale di 1.196.000 euro elargiti». Quest’anno quattro saranno le iniziative: tre legate alla missione ed una al nostro territorio. «La tematica che fa da filo conduttore è il prendersi cura- spiega Franca – e nasce dal programma pastorale del Vescovo che parla di percorsi di fraternità, ossia vivere da fratelli, e dal recente sinodo dell’Amazzonia attraverso il quale il Papa sta chiedendo a tutti gli uomini di prendersi cura del creato per un’ecologia integrale». Il segno che accompagna l’iniziativa è una piccola pianta di aloe vera che, da una parte, richiede cure, come tutti gli esseri viventi, dall’altra lei stessa si prende cura della salute dell’uomo attraverso tutti i benefici officinali che le appartengono. La vendita di queste piantine, al costo di 10 euro l’una, concorrerà alla raccolta fondi a sostegno di quattro progetti che verranno realizzati a beneficio di piccoli e poveri: in Siria, in Amazzonia, in Sud Sudan e nella nuova realtà diocesana della Casa Amoris Laetitia.
“Il progetto di sviluppo umano della donna siriana, presentato al CMD da Padre Michel Saghbiny, sacerdote antoniano maronita di origini Libanesi, nasce dall’esigenza di aiutare le donne del poverissimo villaggio di Mrah vittime delle violenze della guerra, a ritrovare la fiducia nella vita e nel futuro sostenendole in un percorso di acquisizione di autostima e, contestualmente, insegnando loro una professione. L’obiettivo è sostenere le donne sia economicamente che moralmente, coinvolgendo le risorse umane e le competenze già esistenti sul territorio. Gli aiuti verranno indirizzati verso le famiglie più bisognose attraverso percorsi di alfabetizzazione delle donne delle famiglie di agricoltori; successivamente sarà possibile offrire loro percorsi di formazione professionale che garantiranno l’autonomia economica a sostegno delle famiglie. L’idea consiste nel lavorare a più livelli: sociale, economico, psicologico e spirituale. Le proposte di lavoro retribuito consisteranno nella fabbricazione di sapone di qualità, cera e candele, ricamo e produzione di marmellate e diversi tipi di conserve”.
“In Sud Sudan – prosegue Franca – attiveremo percorsi di studio per contrastare l’arruolamento dei minori. Il progetto, realizzato in collaborazione con le Suore Missionarie Comboniane, si svolge nella cittadina di N’zara e nei villaggi circostanti. In questa regione le suore stanno dedicando tutta la loro vita per sostenere i processi di crescita delle nuove generazioni attraverso la gestione di un ospedale con 120 posti letto e la direzione di una scuola primaria con asilo che accoglie 1200 bambini”. Una terra messa a dura prova dalla presenza dei ribelli del Nord dell’Uganda, con una forte presenza di profughi e un alto tasso di persone affette da HIV/AIDS. “La mancanza di strutture socio-sanitarie adeguate rende difficile la ripresa sociale ed economica del paese. La realtà in cui le suore sono inserite, le fatiche, i traumi e le violenze che la gente ha subito in oltre 22 anni di guerra, le ha convinte ad organizzare incontri in oltre 50 villaggi, per un programma di rieducazione umana, morale e spirituale che mira alla pace e riconciliazione, guardando e programmando il futuro con maggiore serenità. Nello specifico di questo periodo Natalizio il progetto sarà rivolto alla cura dei bimbi sieropositivi e l’educazione dei più piccoli orientata anche alla prevenzione del fenomeno dell’arruolamento negli eserciti come bambini soldato. Anche un piccolo aiuto potrà essere un contributo significativo per le tante necessità ordinare e per le necessità impreviste dovute alla precarietà di questa terra messa a dura prova”.
Il terzo progetto riguarda il contrasto alla deforestazione in Amazzonia. “Grazie alla presenza in loco di Mons. Eugenio Coter, vescovo bergamasco in Bolivia e padre sinodale – spiega Franca – abbiamo scelto di sostenere le piccole comunità che vivono nei villaggi più prossimi alla foresta amazzonica e che, quotidianamente, cercano di mantenere vivo uno stile di vita in armonia con la natura. Dalle loro storie e dal loro impegno per la salvaguardia del creato vogliamo farci ispirare per assumere sempre più uno stile di sobrietà e semplicità, ridando il giusto spazio e valore alle relazioni fra gli uomini. Le offerte raccolte aiuteranno gli abitanti dei villaggi a piantare nuovi alberi che andranno a contenere gli effetti negativi della deforestazione, cercando di garantire la qualità di un ecosistema sempre più minacciato dall’egoismo degli uomini. Mantenendo un equilibrio sostenibile fra uomo e natura, queste famiglie non saranno costrette a spostarsi verso le periferie delle grandi città, dove certamente sarebbero costrette a vivere in povertà e fragilità. Ai giovani e ai piccoli delle famiglie verranno inoltre offerti percorsi di conoscenza sui valori del rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema in cui vivono e di cui dovranno prendersi cura sin da ora”.
Da ultimo, ma non meno importante, un progetto che punta a sostenere una realtà del nostro territorio, la Casa Amoris Laetitia, inserita nelle proposte della Fondazione Angelo Custode, adeguata ad ospitare bimbi con disabilità complesse e in fin di vita. La struttura è stata realizzata con alcune caratteristiche che la qualificano, garantendo uno spazio che rappresenti una casa accogliente sia per il bambino che per la sua famiglia. A servizio della struttura è stata costituita una équipe che vede la presenza di pediatra, anestesista, palliativista e neuropsichiatra infantile, supportati dal poliambulatorio pediatrico che vede la presenza di diversi terapisti della riabilitazione, ma anche una equipe socio-educativa composta da educatori, assistente sociale, psicologo, counsellor e assistente spirituale. Ciò permette di accogliere i genitori, di accompagnarli sia sotto il profilo psicologico sia per i rapporti con i diversi servizi del territorio. “In questo periodo di Natale- spiega Franca -vogliamo evidenziare soprattutto il senso di appartenenza favorito da una modalità di accoglienza e convivenza, un accompagnamento in cui si concretizza il concetto di prendersi cura non solo del bambino ma di tutta la famiglia. In questi mesi è emersa la difficoltà di alcune famiglie nel sostenere i costi di permanenza in struttura o di attivazione di attività diurne. L’impegno che proponiamo attraverso questo progetto consiste nell’offrire un aiuto concreto alle situazioni di fragilità”.
Come fare dunque per sostenere concretamente questi progetti? Oltre alle piantine di aloe, disponibili presso il Centro Missionario Diocesano, è possibile anche comprare le cartoline solidali create dai disegni di bambini e ragazzi attraverso il concorso artistico proposto a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Queste cartoline sono reperibili sul sito www.websolidale.org verranno spedite e consegnate gratuitamente e il ricavato risulterà di 1 euro ciascuna. Ma non è tutto: il tradizionale Concerto di Natale con l’assegnazione del Premio Papa Giovanni XXIII ai missionari indicati dal Vescovo. Il Concerto si svolgerà il 14 dicembre alle ore 21 nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna. L’ingresso è possibile solo per coloro che avranno il biglietto (a offerta libera) reperibile presso il Centro Missionario. Piccoli concerti natalizi, da parte delle comunità etniche presenti in Diocesi, avranno luogo anche il pomeriggio del 21 dicembre alla Comunità Missionaria delle Suore comboniane, alla Casa Amoris Laetitia e al gruppo dei rifugiati ospiti alla struttura del Gleno.
Proprio in questi giorni presso l’Iper di Seriate un’ottantina di volontari si stanno alternando per il servizio di confezionamento di pacchi regalo. La capanna natalizia in centro città, in collaborazione con L’Eco di Bergamo, ha già fatto la sua comparsa sul Sentierone.
Le modalità per sostenere i progetti sono quindi numerose, ma la scommessa più grande è che in tanti possano essere raggiunti da questa proposta di solidarietà, creando così una rete solidale che ponga in luce il significato più profondo del Natale.