La scuola di preghiera diventa domestica: una candela accesa e un crocifisso

L’emergenza per il Coronavirus: una circostanza imprevedibile e inattesa. Di fronte alla quale abbiamo pensato di non fermarci. Cambia – ovviamente – la modalità, ma non i contenuti e la volontà di restare uniti e metterci di fronte al Signore.

Il quinto ed ultimo incontro della Scuola di preghiera di quest’anno, in programma per venerdì 20 marzo alle 20,45, non si svolgerà come di consueto nella chiesa ipogea del Seminario, bensì nella casa di ogni giovane. Una Scuola di preghiera domestica. Perché anche la propria casa può essere l’ambiente giusto per incontrare Gesù in comunione con gli altri giovani.

Attraverso alcune riunioni organizzative effettuate in videoconferenza, i giovani dell’Equipe della Scuola di preghiera hanno realizzato un video della durata di circa mezz’ora, che verrà caricato sul nuovo canale Youtube e sulla pagina Facebook della SDP e fungerà da guida per questo momento di preghiera, aperto a tutti ma rivolto particolarmente ai giovani dai 16 ai 35 anni.

La struttura dell’incontro è quella classica: si comincerà con la cura dell’ingresso in preghiera, quindi l’invocazione allo Spirito Santo, l’ascolto del brano degli Atti degli apostoli, la riflessione proposta dai giovani, il colloquio personale con il Signore, l’adorazione della croce (prevista ogni anno per l’incontro che si svolge durante la Quaresima) e la preghiera di ringraziamento.

Non si tratterà di una semplice riflessione, ma di uno strumento che aiuti ad entrare veramente in preghiera. Con lo stile solito della Scuola di preghiera: giovani che aiutano altri giovani ad incontrare Gesù. A tutti verrà chiesto di preparare un lumino acceso e un crocifisso, che aiuti a sentirci in comunione fraterna dinanzi al Maestro.

Il brano che era stato pensato l’estate scorsa per questo incontro è provvidenzialmente adeguato al periodo difficile che stiamo vivendo: le persecuzioni e le fatiche affrontate dalla prima comunità cristiana insegnano come ogni tempo può essere occasione generativa, la dispersione diventa motivo di crescita, la croce e la morte ci sono ma non sono la meta, bensì la porta alla Risurrezione.