Covid-19: l’emergenza porta ansia e stress alle mamme in attesa. Strategie per “salvarsi”

Quando ad ottobre mi sono ritrovata tra le mani un test di gravidanza positivo, mai avrei pensato  che la mia vita nel giro di pochi mesi sarebbe stata sconvolta, ma non dall’arrivo del bebé, bensì da una minaccia subdola e invisibile. Mi immaginavo al lavoro fino al settimo mese, poi un mese di smartworking, per poi riprendere di nuovo il tutto ad ottobre. E invece il Coronavirus ha scombussolato questi piani e questo periodo già pieno di emozioni. Lavoro ridotto a pochissime ore da marzo – collaborando con una Pro Loco che ha quindi dovuto annullare finora tutti gli eventi in programma almeno fino a maggio -; visite al consultorio ed ecografie in solitaria, senza nessun famigliare, dotata di guanti e mascherine; corso pre parto che si svolgerà on line. Per me è la seconda gravidanza e quindi – in parte, perché ogni gravidanza è unica – so già cosa mi aspetta, quindi è forse più semplice gestire il carico emozionale in questo “tempo sospeso”. Ma per una mamma in attesa alla prima esperienza, come poter vivere serenamente questo periodo? Ne ha parlato FattoreMamma proprio in questi giorni, in una diretta Facebook a cui hanno partecipato diverse esperte, dal titolo “Essere in gravidanza in questo periodo di emergenza sanitaria può creare tante preoccupazioni. Quali sono le regole da seguire? Ci sono delle raccomandazioni particolari per chi è in dolce attesa?”. FattoreMamma ogni martedì e giovedì, alle 14.30, propone una diretta Facebook su diversi temi: l’appuntamento si chiama #zonaverde, una sorta di salotto virtuale dove si chiacchiera con esperti per vivere il più serenamente possibile la quarantena in famiglia. “Siamo tutti più fragili e spaesati – ha esordito la dott.ssa Annalisa Amadesi, psicologa e psicoterapeuta -: dobbiamo confrontarci con una situazione nuova e che non ci si aspettava. La gravidanza già di per sé è un periodo delicato e particolare, di ristrutturazione emotiva dell’io. Ora i fattori stressanti che fanno spaventare sono aumentati. Ma permettetevi di aver paura, non contrastate la tristezza. La paura è un’emozione sana: ci avvisa di un possibile pericolo, va ascoltata e accolta senza farsi sopraffare e senza trasformarla in ansia o panico. Informatevi bene presso l’ospedale dove volete partorire, parlate con il ginecologo, l’ostetrica, non abbiate timore di fare domande”. Parola chiave in questo momento: consapevolezza e conoscenza. “Cercate di limitare al minimo l’accesso alle informazioni: al massimo due volte al giorno e da fonti attendibili. E cercate di sfruttare questo tempo a disposizione in modo costruttivo: prendendovi cura del vostro corpo, leggendo, guardando film, scrivendo una sorta di ‘diario della quarantena’ mettendo nero su bianco le vostre emozioni, ballando e dedicandosi anche alla coppia”. Altri consigli per le neo-mamme da parte di Stefania Del Duca, coordinatrice ostetriche di Humanitas San Pio X: “Curate la vostra alimentazione, cercando di cucinare in modo sano: mangiate cibi di stagione, riducete sale e zuccheri. Cercate di fare comunque del movimento: ballando, prendetevi un momento solo per voi per lasciarvi andare e togliere le tensioni. E dedicate del tempo alla coppia: parlate al bambino, il feto riceve questi suoni, lo spingono a crescere, a interessarsi al mondo e in questo modo si creerà un legame emotivo che aiuterà nel post parto”. Ma come è il lavoro di ostetrica al tempo del Covid-19? “La cosa più strana è tutta la parte digitale. E dal punto di vista del parto, per me è stato come tornare indietro, quando le donne erano sole in sala parto, senza il marito. Si sta ricreando un grandissimo legame tra donne: l’ostetrica ora è davvero la persona a fianco della donna che la sostiene in ogni passaggio. I papà sono con noi in digitale, assistono via skype. Le mamme indossano le mascherine chirurgiche di tela, ma quando ne hanno bisogno possono abbassarla un attimo per respirare meglio”. Dell’indispensabile da avere in casa al momento del rientro ha invece parlato Giulia Lora, educatrice perinatale a Torino, di Coccole di Cotone: “Mia nonna diceva che la donna che ha appena partorito ha bisogno di lana, latte e letto. Lana è il calore umano, latte il cibo – in questo caso una spesa di cibi sani, che si possono cucinare e congelare -, letto il riposo. Più che una lista di oggetti, è da privilegiare una rete di sostegno: dall’ostetrica, alla consulente in allattamento, al pediatra e così via. Consiglierei anche di preparare dei luoghi, immaginare le situazioni di quotidianità in casa prendendosi cura di sé, ad esempio allestire un angolo per l’allattamento, con una poltrona, un libro, qualcosa da bere”. Consigli utili, per cercare di trovare, anche se non sempre è semplice, degli aspetti positivi in questo periodo e cercare di viverlo in serenità. Per più informazioni: https://fattoremamma.com/zonaverde/