Pregare anche in ferie si può

La natura, straordinario spunto per pregare

Sto per partire per le ferie, più “a portata di mano” rispetto agli anni scorsi: non vedrò gran che, non incontrerò molte persone, a parte i miei familiari. Secondo te, esiste una preghiera delle ferie, quando non si ha nulla di particolare da chiedere? Di che cosa parlo con Dio? Anna

Quando non abbiamo nulla di particolare da chiedere al Signore nella preghiera, apriamo il nostro cuore alla lode e alla gratitudine, cara Anna. 

I molti motivi per pregare

I motivi per rendere grazie al Signore sono tanti. Possiamo ringraziarlo per la possibilità di trascorrere giorni di ferie e di sereno svago, per l’opportunità di riposarsi, per il dono di relazioni fraterne gratuite, per la bellezze della natura e dell’arte, per l’immensità del creato, per il dono del tempo libero, della famiglia, per la vita e la salute, per una difficoltà superata, per la fedeltà del Signore sperimentata nel corso di questo anno così duramente provato. 

Cosa dire a Dio

Come pregare? Cosa dire a Dio? Come dirlo? Parliamo a Dio con spontaneità, semplicità e confidenza, con parole che scaturiscono dal cuore, utilizzando anche il canto, la musica, la poesia e l’arte in generale.

Possiamo pregare con i salmi che esprimono, in poesia e in canto, il vissuto dell’uomo di ogni tempo.

Vi sono salmi di lode, di benedizione, di gratitudine, che potrebbero aiutarci a innalzare al cielo la nostra lode al Creatore e la nostra ammirazione per le sue opere. Ad es. nel salmo 148, l’orante invita l’universo intero ad unirsi alla sua lode a Dio, con parole che richiamano il Cantico delle Creature: 

«Alleluia. Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell`alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli. Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati. Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa. Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi, fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola, monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati». 

La natura e la preghiera

E ancora, nelle escursioni sui monti o davanti all’immensità del mare, nelle gite fuori porta lungo i prati e i declivi fioriti o semplicemente davanti al tramonto contemplato alla finestra della nostra camera, lasciamo riaffiorare dal cuore questo inno, ossigeno che dilata i nostri polmoni e i nostri orizzonti, fonte d’acqua fresca che ristora il nostro passo e sosta ristoratrice all’ombra di un grande albero: «Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto. (…) Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature. Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi. (…) Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto. A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore» (dal Sal.103).

Godiamo, in questo tempo di vacanza, delle bellezze e delle gioie della vita e lasciamoci “trascinare”,

quali parti vive nella grande orchestra della creazione,

dall’inno di benedizione e di lode che, istante dopo istante, sale al cielo in perenne rendimento di grazie.