Green pass: da domani obbligatorio per ristoranti, palestre, piscine

Venerdì 6 agosto entra in vigore il nuovo decreto: il Green pass dovrà essere mostrato da tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni per accedere a vari tipi di servizi e attività.

Sarà obbligatorio presentarlo per accedere a piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere e termali, anche all’interno di strutture ricettive. Ma anche negli stadi e nei palazzetti dello sport. Occorrerà mostrarlo anche per partecipare a spettacoli al chiuso, musei, istituti e luoghi della cultura, mostre, sagre e fiere, convegni e congressi, parchi tematici e di divertimento, sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Ristoranti

Tra i punti più discussi c’è l’obbligo di Green pass per andare al ristorante, al bar, nei pub, nelle pasticcerie e gelaterie al chiuso e sedersi al tavolo. 

Come riportato dall’Agenzia Sir, Coldiretti ha diffuso un’analisi dalla quale risulta che “sono circa 11 milioni gli italiani sopra i dodici anni che saranno costretti a rinunciare a sedersi al tavolo in bar e ristoranti al chiuso dove possono trovare posto solo le persone che hanno avuto almeno una somministrazione di vaccino, sono guarite dal Covid nei sei mesi precedenti o hanno un tampone negativo”.

“La misura – sottolinea la Coldiretti – interessa circa 360mila ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all’aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull’utilizzo degli spazi pubblici”. In difficoltà “sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti fra traffico e asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all’esterno che consentono di garantire al meglio le distanze”.

“La ristorazione – ricorda la Coldiretti – è tra i settori più colpiti dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020”.
“Una situazione che si ripercuote a cascata – continua la Coldiretti – sull’intero sistema agroalimentare con oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti nell’anno della pandemia. La drastica riduzione dell’attività pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.