La pandemia ha certamente rivoluzionato tanti aspetti della nostra vita, ma forse il più radicale è stato il modo di relazionarci agli altri.
Da più di un anno ormai abbiamo detto addio alle strette di mano e ai baci sulle guance, abbiamo imparato a tenere almeno un metro di distanza gli uni dagli altri. Ci siamo abituati a salutarci attraverso uno schermo, a non frequentare più luoghi di ritrovo e aggregazione. Sappiamo ormai apprezzare le telefonate e le videochiamate che hanno sostituito così a lungo abbracci e chiacchiere davanti a un caffè.
La nuova distanza sociale: come cambiano le relazioni
Di tutti questi cambiamenti radicali nelle nostre abitudini e di ciò che hanno comportato abbiamo parlato con la psicologa psicoterapeuta Martina Menotti: “Purtroppo le conseguenze psicologiche di tutto questo ci sono. Il mio consiglio è: cerchiamo di trovare delle piccole strategie affinché questa diversa socialità possa essere comunque accettabile e vivibile”.
Durante l’estate è tornata una nuova normalità, che ora, tornati i primi freddi, ci auguriamo di poter conservare: “Adolescenti e pre-adolescenti, che hanno sofferto in maniera particolare la mancata socialità, hanno la possibilità di tornare a frequentare luoghi di aggregazione, attività sportive e amici, sempre nel rispetto delle regole.
Infine, i giovani adulti che magari hanno intrapreso una nuova frequentazione nel lungo periodo della pandemia, sono stati messi a dura prova, ma hanno anche potuto contare sull’aiuto delle nuove tecnologie che, se utilizzate con saggezza, hanno potuto garantire di relazionarsi agli altri in sicurezza.
Nei lunghi e difficili mesi che abbiamo attraversato, abbiamo comunque imparato che un abbraccio virtuale è spesso importante tanto quanto un abbraccio di persona. Se sentiamo di avere bisogno di un aiuto maggiore, possiamo appoggiarci a psicologi e psicoterapeuti che sono a disposizione per un supporto emotivo”.