Brembate Sopra, i giovani sono il “Motore” dell’oratorio. E inventano l’Escape room su “Polar Express”

“C’è da rifare il tetto, come facciamo?”: all’oratorio di Brembate Sopra i giovani del “Gruppo Motore” ci hanno pensato e ripensato fino a trovare una soluzione personale, creativa e originalissima: inventarsi una “Escape room”. Un gioco composto da enigmi e prove di abilità inseriti in una storia, da risolvere entro un tempo stabilito.

La prima esperienza è nata due anni fa, nel periodo natalizio. I giovani partecipanti, immersi in un’atmosfera magica e festosa, dovevano salvare Babbo Natale. Quest’anno il tema è “Pola Express”, con la storia del celebre film di Zemeckis del 2004 con Tom Hanks (nel caso qualcuno avesse la curiosità di rivederlo).

Un grande lavoro di squadra: giovani, genitori e anziani all’opera

“È stato un grande lavoro di squadra – sottolinea Raide Ravasio, insegnante di educazione fisica e da alcuni anni responsabile dell’oratorio – che ha unito un bel gruppo di persone di generazioni diverse: giovani, genitori e anziani”.

A Brembate Sopra i giovani di questo gruppo, in tutto venticinque tra i 18 e i 25 anni, sono un “motore” di nome e di fatto, capaci di provocare cambiamenti nella comunità e di creare un movimento vivacissimo di idee e azioni concrete: “Partecipano al Cre, collaborano alla gestione dei campi per gli adolescenti. Alcuni di loro sono appassionati di Escape Room, l’idea è partita da loro, contagiando tutti gli altri”.

All’oratorio ognuno ha fatto la sua parte: il Gruppo Motore ha realizzato la storia, i meccanismi, tutta la parte “logica”. Gli anziani hanno realizzato muri di cartongesso. Alcune signore hanno collaborato alla realizzazione e all’allestimento della scenografia e hanno realizzato le tende per oscurare la camera. Ognuno ha messo insomma il proprio talento a servizio di tutti.

“I ragazzi – spiega Raide – si sono impegnati insieme a disegnare e a costruire fisicamente l’ambiente. La prima Escape room che avevamo realizzato è andata molto bene, perciò abbiamo deciso di costruire la seconda”. Il covid ha segnato una battuta d’arresto: “Ci siamo comunque tenuti in contatto – prosegue Raide. Ognuno ha portato avanti il suo progetto da casa, e finalmente dal primo ottobre, dopo un anno di lavoro e attesa siamo riusciti ad aprirla al pubblico. Resterà allestita fino al 31 gennaio”.

Un’esperienza stimolante per principianti ed esperti

“È un progetto trasversale – osserva Raide – adatto a grandi e piccoli. Noi possiamo seguire cosa accade nella stanza del gioco attraverso alcune telecamere, in modo da accompagnare gli sviluppi e offrire nuovi indizi ai giocatori quando si trovano in difficoltà. L’Escape Room, infatti, è studiata in modo che tutti possano divertirsi, dai principianti ai giocatori più esperti. Abbiamo avuto tante richieste, da giovani, adulti, famiglie, oratori. Sono venuti anche i giocatori della Primavera dell’Atalanta. A volte mettiamo a disposizione i nostri ambienti anche per fermarsi a chiacchierare o a mangiare una pizza”.

Anche quest’anno l’obiettivo dei ragazzi è benefico: “Attraverso questo gioco raccogliamo dei fondi. Se la prima Escape room aveva contribuito a finanziare il rifacimento del tetto, questa aiuterà la ristrutturazione e riallestimento dell’area giochi. Per i giovani è un modo per manifestare il loro attaccamento all’oratorio”.