“Dove accade”: il progetto della conferenza di San Vincenzo di Gromo aiuta una famiglia nella tempesta

La “Società di San Vincenzo de Paoli” OdV di Bergamo da alcuni anni sta lavorando, con e attraverso i suoi volontari, per formare all’accompagnamento delle situazioni di bisogno incontrare, con modalità sempre meno assistenzialistiche e sempre più progettuali. Certamente attraverso la messa in rete di tutte le realtà -istituzionali e non- che gravitano attorno alla famiglia ma, ancora di più, cercando di partire dai desideri e dai sogni di ogni singola persona in situazione di fragilità.

Progettualità non vuol dire solo burocrazia

Progettualità non significa solo burocrazia, procedure e rendicontazioni; essa vuole fortemente continuare a tenere al centro la persona e la relazione amicale che con essa il singolo volontario può creare. Le limitazioni relative all’emergenza sanitaria COVID19 hanno pesantemente rallentato -e in alcuni periodi, reso impossibile- ai volontari vincenziani la possibilità di entrare nelle case delle persone e abitare la loro quotidianità. Questo non ha però cancellato la possibilità di iniziare o continuare ad essere loro vicini anche in questo particolare momento, anche in forme nuove. L’attenzione ai piccoli gesti quotidiani, la cura delle relazioni anche a distanza, il desiderio essere prossimi hanno trovato comunque una strada.

L’esperienza della Conferenza di Gromo è emblematica in questo processo e per raccontare un gesto concreto “di Carità” i volontari si sono avvalsi del Vangelo e, in particolare, della Parabola del Buon Samaritano citato nell’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”.

“Dove accade” progetto finanziato dall’8xmille

In particolare, il progetto “Dove accade”, finanziato dai contributi dell’8×1000, ha permesso alla Conferenza di prendere in considerazione e di accompagnare una famiglia in un momento difficile della sua storia.

UN UOMO SCENDEVA DA GERUSALEMME. La discesa solitamente non comporta fatica. L’uomo, ci piace pensare, percorreva quella strada accompagnato da uno sguardo fiducioso sulla vita.

Anche per la famiglia tutto procedeva in sicurezza e serenità.

SOPRAGGIUNSERO I BRIGANTI. Per la nostra famiglia i briganti prendono la forma di una scelta improvvisata, errata, che porta alla perdita del lavoro del capofamiglia, le cui conseguenze hanno pesato sulla stabilità dell’intero nucleo, spogliato del necessario.

Un gesto d’amore, protezione e guarigione

SU QUELLA STRADA PASSO’ … “L’EGOISMO”, E TIRÒ DRITTO. Nella nostra storia, invece, “L’AMORE SI FERMÒ”.

Versò olio e vino sulle ferite -segno di letizia- e le fasciò -segno di protezione, di guarigione.

Sono i gesti di un cuore libero, tenero, staccato dalla fretta e dalle cose. Abbiamo ascoltato le fatiche di questa famiglia, con il cuore e la mente aperti.

SI PRESE CURA DI LUI. Il progetto si realizza prendendosi in carico e accompagnando la famiglia in una fase particolarmente delicata della sua vita.

LO PORTÒ ALL’ALBERGO. L’albergo è il luogo dove il Progetto si concretizza.

L’albergo è strutturato, ha solide fondamenta che lo sostengono.

Ha pareti e tetto che lo proteggono dalle intemperie e dagli imprevisti.

Una grande passione per l’uomo fragile

Il progetto è il frutto del lavoro di un’équipe di persone, con carismi diversi, animati da una grande passione per l’uomo fragile (il Consiglio Centrale della San Vincenzo di Bergamo, la Responsabile dei Progetti, l’Equipe Educativa, Assistente Sociale Comunale, noi volontari vincenziani).

La Parabola continua: “[…] il giorno seguente estrasse due denari e li diede all’albergatore dicendo: abbi cura di lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno”.

ABBI CURA DI LUI. La Conferenza ha sperimentato e compreso che accompagnare le persone a realizzare il progetto che le riguarda è la risposta più efficace per la lotta alle povertà, nel rispetto della dignità altrui.

TE LO RIFONDERÒ. È compito della Conferenza condividere l’importanza di questi progetti che offrono una nuova prospettiva di intervento.

AL MIO RITORNO. Il progetto racchiude un ritorno di gratitudine. La nostra famiglia ci ha confermato che al termine del percorso sarà lieta di rimandare alla Comunità qualcosa di sé stessa.

È il corso OSS diligentemente frequentato “il ritorno” per questa famiglia. È nel progetto il ritorno di un po’ di serenità e di speranza!

E alla fine … una telefonata comunica che un periodo di prova presso una vicina RSA inizierà presto, con buone prospettive di assunzione. Questo non è “il lieto fine” di una fiaba per bambini ma il germoglio di un seme gettato e curato insieme a tanti.