E poi arriva il tempo quotidiano, i giorni dopo le festività del Natale…
Nel freddo dell’inverno c’è ancora il tepore caldo della festa degli affetti che, in qualche modo, contraddistingue questo tempo …
Le luci, i presepi e gli alberi, sparsi qua e là, dicono che c’è ancora tempo, c’è sempre tempo per ringraziare e riconoscere che la presenza del Divino si può contemplare nella bellezza dell’umano…
E la bellezza si è resa visibile in vari gruppi di giovani che durante le vacanze di Natale si sono messi a servizio nella nostra mensa, partendo dal presupposto che il servizio non è qualcosa di astratto, ma è una realtà concreta che qui da noi si chiama “casa”… e si respira aria di casa a partire dal sorriso, che, pur nascosto dalla mascherina, non esita ad esprimersi attraverso gli occhi e lo sguardo…
E tra i sorrisi che hanno fatto “CASA” vorrei ricordare la presenza di un ragazzo di Firenze, arrivato qui a Bergamo per alcuni corsi universitari, con il desiderio di fare qualcosa per gli altri, anche nei giorni di festa… E questo giovane di 26 anni, senza pensarci su troppo si rende disponibile e mi dice, con il classico accento toscano: “IO SONO QUI E VOGLIO ESSERE UTILE”.
Termina il suo soggiorno e continua per la sua strada, lo saluto con il desiderio di lasciargli un piccolo ringraziamento e mi ritrovo quello che volevo dargli nella tasca del mio saio…
Insisto, voglio lasciargli una piccola ricompensa e, alla fine, accetta solamente un pacchetto di cioccolatini… E lui, con il sorriso negli occhi, che parte da un cuore davvero buono, mi dice che quando sarà alla stazione, li condividerà con i poveri che incontrerà…
E il suo sorriso sì, è la conferma che la presenza del Divino si può contemplare nella BELLEZZA dell’umano…