Romano: il Macs ricorda l’architetto Bruno Cassinelli con una mostra fotografica

«Era una bella persona, di vero spessore, spirituale e professionale, di fine intelligenza, un architetto creativo, esperto e passionale, uno studioso e un profondo conoscitore della storia locale, generoso e prezioso collaboratore del Macs e amorevole papà, nonno e suocero». Così don Tarcisio Tironi, Direttore del Museo di Arte e Cultura Sacra di Romano di Romano di Lombardia ha ricordato l’amico architetto e volontario Bruno Cassinelli sabato 22 gennaio, nell’incontro «Memoria, ringraziamento, sguardo al futuro», nella Chiesa della Grotta, a un anno di distanza dalla sua morte, avvenuta il 21 gennaio 2021.

Un pomeriggio particolare che è stato fortemente voluto dai membri del Museo di Arte e Cultura Sacra: dal Presidente, il parroco monsignor Paolo Rossi, dal direttore don Tarcisio Tironi, dal conservatore Angelo Loda e tutti i volontari e le volontarie che dedicano il loro tempo nel supportare le attività del museo.

Bruno Cassinelli è nato a Romano di Lombardia il 2 agosto 1935. Si è laureato in architettura al Politecnico di Milano e nel 1969, dopo il matrimonio, si è trasferito a Bergamo dove ha esercitato fin da subito la libera professione nell’ambito dell’architettura civile e sacra. Nel corso della sua carriera, ha svolto diverse commissioni, anche di prestigio tra cui: i restauri della facciata della Chiesa di Santo Spirito a Bergamo nel 1971, nei portici della Misericordia a Romano di Lombardia nel 1977, nel palazzetto alto medievale di Calepio nel 1978 e nel palazzo di Gian Battista Rubini. Nonostante vivesse a Bergamo, racconta don Tironi, «Bruno è stato l’architetto referente della Parrocchia di Romano fino al 1972 ed è sempre stato capace di trovare la soluzione ai vari problemi». Sempre, nella sua città di origine, Bruno Cassinelli ha avuto l’incarico di sistemare facciate, campanili, guglie, edifici parrocchiali, compreso l’abitazione di un sacerdote nel 2009 e il restauro della sede della Caritas di Romano in Piazza Fiume nel 2012.

«Oltre ad essere un professionista stimato – prosegue don Tironi -, Bruno è stato socio di UCAI, Unione Cattolica Artisti Italiani, sin dai primi anni della fondazione, dal 1970. È stato anche un apprezzato collaboratore con numerosi istituti culturali, ha dedicato gran parte del suo tempo allo studio e alla ricerca della sua città di origine e dei territori intorno, attraverso la frequentazione di archivi, analisi di opere d’arte, di edifici e strutture architettoniche».

Ha pubblicato inoltre numerosi saggi su periodici e riviste bergamasche e ha scritto alcuni volumi, di cui quattro letterari e cinque di genere storico artistico.

La collaborazione con il Museo di Arte e Cultura Sacra comincia dal 2006, anno della sua fondazione. «Era presente alle inaugurazioni, attivo in forma gratuita nei percorsi formativi, nelle fasi di studio, nella catalogazione, nell’allestimento delle sale e della biblioteca e nella programmazione delle iniziative del museo, tra cui le mostre fino alla settantaquattresima La fantasia della carità. Opere di Fabio Agliardi, dell’ottobre 2020», racconta don Tironi.

Ma soprattutto, Bruno si è dimostrato anche un valido amico: «Dopo aver saputo della mia malattia, all’inizio del 2013, da allora mantenne la promessa che mi aveva fatto: ti sarò vicino nella conduzione del museo e verrò ogni martedì pomeriggio, con i miei amici Carlo Previtali e Ignazio Bresciani; questo avvenne fino all’ultimo giorno», ricorda don Tironi.

Nella stessa giornata di sabato è stata inaugurata la mostra fotografica «Bruno Cassinelli e il M.A.C.S.» che è stata pensata da don Tarcisio Tironi, Carlo Previtali e Adriano Caramenti ed è allestita nella Sala Tadini del museo. Quest’esposizione raccoglie quarantacinque foto che ricordano i vari momenti di presenza di Bruno Cassinelli al museo, una teca che contiene i suoi saggi e un collage in cui sono state attaccate le trentuno copertine dei volumi, ai quali Cassinelli stesso ha collaborato con i suoi scritti. Ad ogni visitatore è stato regalato il libro «Hylish» con il segnalibro, ideato da Mirko Rossi per l’occasione.

Il collage su cui sono state attaccate le trentuno copertine dei volumi ai quali Bruno Cassinelli ha collaborato con i suoi scritti

Infine, alle 18:30, nella Chiesa Prepositurale di Santa Maria Assunta e a San Giacomo Maggiore Apostolo si è svolta la celebrazione eucaristica, ricordando con gratitudine anche Bruno Cassinelli.

La mostra «Bruno Cassinelli e il M.A.C.S.» si potrà visitare fino al 13 febbraio al Macs a ingresso gratuito, accedendo solo con il Super Green Pass rafforzato.