Papa Francesco: “La Chiesa non è dei perfetti, ma dei peccatori salvati”

Roma, 7 ottobre 2021: Papa Francesco inaugura istituzione del ciclo di studi sulla “Cura della nostra Casa comune e tutela del Creato” e della Cattedra Unesco “On Futures of Education for Sustainability” - foto SIR/Marco Calvarese

“La comunione dei santi è precisamente la Chiesa”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, citando il Catechismo della Chiesa cattolica. “Che bella definizione!”, ha commentato: “Che cosa significa questo? Che la Chiesa è riservata ai perfetti? No. Significa che è la comunità dei peccatori salvati: è bella questa definizione”.

“La nostra santità è frutto dell’amore di Dio”

“Nessuno può escludersi dalla Chiesa, tutti siamo peccatori salvati!”, l’appello di Francesco: “La nostra santità è il frutto dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo, il quale ci santifica amandoci nella nostra miseria e salvandoci da essa. Sempre grazie a lui noi formiamo un solo corpo, dice San Paolo, in cui Gesù è il capo e noi le membra”.

“Questa immagine del corpo ci fa capire subito che cosa significa essere legati gli uni agli altri in comunione”, ha commentato il Papa citando San Paolo: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.

Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra”. “Siamo tutti un corpo, tutti uniti, per la fede, per il battesimo, tutti in comunione con Gesù Cristo”, ha proseguito a braccio: “E questa è la comunione dei santi”. “La gioia e il dolore che toccano la mia vita riguarda tutti, così come la gioia e il dolore che toccano la vita del fratello e della sorella accanto a noi riguardano anche me”, la tesi di Francesco: “Io non posso essere indifferente agli altri, perché siamo tutti in un corpo, in comunione”, il commento a braccio. In questo senso, “anche il peccato di una singola persona riguarda sempre tutti, e l’amore di ogni singola persona riguarda tutti”.

“Forme di devozione più pagana che cristiana”

“A volte anche il cristianesimo può cadere in forme di devozione che sembrano riflettere una mentalità più pagana che cristiana”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, che in Aula Paolo VI ha proseguito le catechesi sulla figura di San Giuseppe soffermandosi sul tema della comunione dei santi. “Tante volte la diciamo nel Credo – ha fatto notare a braccio – ma se domando cosa è, io ricordo che da bambino rispondevo: ‘I santi fanno la comunione’. Non è questo, è un’altra cosa”.

“La differenza fondamentale sta nel fatto che la nostra preghiera e la devozione del popolo fedele non si basa sulla fiducia in un essere umano, o in un’immagine o in un oggetto, anche quando sappiamo che essi sono sacri”, ha spiegato Francesco, precisando che “non sono i santi a operare i miracoli, ma soltanto la grazia di Dio che agisce attraverso di loro”.

“Cristo è il legame che ci unisce tra di noi, e noi con Cristo, e questa è la comunione dei santi”, ha proseguito a braccio: “I miracoli sono stati fatti da Dio, dalla grazia di Dio, che agisce tramite una persona santa, una persona giusta. C’è gente che dice: ‘credo in questo santo’. Il santo è un intercessore, prega per noi, noi lo preghiamo, è il Signore tramite il santo che ci dà la grazia”.