La vita quotidiana delle parrocchie di Bergamo tra ‘800 e ‘900 in tre volumi di monsignor Ermenegildo Camozzi

Tre grossi volumi che offrono un efficace ritratto della vita quotidiana delle parrocchie bergamasche da metà Ottocento fino ai primi due decenni del Novecento: clero, popolazioni, problemi economici e di varia natura, monasteri.

La copertina del primo volume

Sono freschi di stampa i tre volumi «Piccole-grandi storie della Chiesa di Bergamo. Archivio apostolico vaticano. Congregazione del Concilio 1850-1922» (edizioni Centro Studi Valle Imagna-Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo). Ne è autore monsignor Ermenegildo Camozzi, 90 anni, nativo di Comenduno di Albino, residente a Desenzano al Serio, laureato in Teologia, Diritto canonico e Scienze politiche.

Autore di numerose pubblicazioni storiche, in passato è stato impegnato nella Segreteria di Stato vaticana e in varie nunziature apostoliche, oltre a essere collaboratore della Biblioteca Angelo Mai e dell’assessorato provinciale alla Cultura. Con rigore scientifico, l’autore ha trascritto e commentato una grande mole di lettere e istanze inviate da parroci e vescovi alla Congregazione del Concilio per segnalazioni, pareri o placet.

Tale Congregazione, istituita da papa Pio IV nel 1564 con i compiti di osservare l’applicazione delle riforme del Concilio di Trento e vigilare sulla condotta di vescovi e clero, venne riformata da Pio X nel 1908 allargandone i compiti e fu soppressa da Paolo VI nel 1967 e il suo nome mutato in Congregazione per il clero.

La povertà delle parrocchie e le iniziative di carità

Ogni capitolo dei volumi è suddiviso in vari titoletti, corredati da fonte archivistica, resoconto dell’istanza e risposte. Numerose le richieste di aiuti che esprimono i bisogni concreti delle parrocchie e dei parroci, che trasmettono realtà di situazioni socio-economiche difficili e di diffusa povertà, ma anche iniziative caritative concrete.

Altre istanze riguardano segnalazioni o pareri riguardo a decisioni dei vescovi e dei parroci. Alcuni esempi. Nel 1848 il vescovo Carlo Gritti Morlacchi aveva rimosso l’arciprete di Seriate don Stefano Gatti, che si era scontrato con la popolazione sia per le plateali simpatie verso il dominio austriaco, sia per alcune scelte unilaterali, per esempio in una processione molto sentita in paese, che avevano inferocito i fedeli tanto da rischiare un pestaggio.

Il vescovo lo mandò a risiedere in Borgo Santa Caterina assegnandoli un assegno vitalizio, che l’interessato giudicò esiguo, contestando anche la sua rimozione, tanto da ricorrere al maresciallo Radetski e a papa Pio IX, che non risposero.

Piccole grandi storie di vita quotidiana delle comunità

La congregazione affidò la questione al vescovo. Nel 1909 si ricorse a Roma per una vertenza fra la parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna e quella delle Grazie: quest’ultima, smembrata  nel 1878 dall’altra, segnalava gli scarsi aiuti necessari per la vita parrocchiale e per il soccorso dei poveri che dovevano essere versati dall’ex matrice.

La povertà paradigmatica delle parrocchie piccole e sperdute viene fotografata nel 1897 dalla difficile situazione economica del parroco di Novazza. Anche in questi due casi vennero affidati al vescovo.

I tre volumi sono adatti non soltanto agli studiosi per la ricchezza di fonti storiche, ma anche a chi vuole meglio conoscere le piccole grandi storie delle parrocchie bergamasche coeve. «L’opera — scrive nella prefazione Antonio Carminati, presidente del Centro studi Valle Imagna — si presenta come una voluminosa antologia di testimonianze documentali della vita quotidiana delle diverse comunità parrocchiali: vengono visibilmente riflesse attese, speranze, tante difficoltà delle popolazioni rurali, nel continuo confronto con le rispettive autorità religiose, costituitesi nei secoli scorsi attorno alla chiesa e alla torre campanaria».