Il libro dell’Esodo: un legame tra l’esperienza di Dio e quella della libertà

Tornano i consigli di lettura della Biblioteca diocesana del Seminario vescovile Giovanni XXIII. Questa settimana vi proponiamo un approfondimento sul saggio del gesuita belga Jean Louis Ska, Il libro dell’Esodo, EDB 2021.

In questo libro, il biblista gesuita belga p. Jean-Louis Ska, docente al Pontificio Istituto Biblico di Roma, si addentra nel secondo libro del Pentateuco per mostrarci, come lui stesso scrive nell’introduzione, l’attualità di questo libro che stabilisce un legame indissolubile tra esperienza di Dio e quella della libertà.

Infatti, nello snodarsi dei 15 capitoli, che si chiudono con una breve conclusione e bibliografia, il biblista sottolinea il passaggio fondamentale ed esistenziale del popolo d’Israele dalla servitù al servizio, cioè dalla liberazione da una condizione di servitù vissuta nel paese d’Egitto al servizio del proprio Dio in un apprendistato della libertà, una libertà non sciolta (sempre tentata da nuovi servilismi consolatori e idolatrici), ma una ‘libertà per’ sancita da un’alleanza, da una promessa reciproca.

Il libro biblico dell’Esodo: una raccolta di testi diversi

Il libro biblico dell’Esodo non ha un unico autore, ma si è formato nel corso di molti secoli a partire da antiche tradizioni progressivamente riviste e accresciute.

È quindi una raccolta di testi poco omogenei tra loro e di generi diversi (racconti, testi legislativi, testi cultuali e cantici) attraversati da un semplice comune elemento: il viaggio, il cammino, che subito diventa categoria spirituale ed esistenziale, scelto da Dio come luogo della sua presenza costante, della sua dimora in mezzo a noi.

Il libro dell’Esodo è dunque un libro fondatore, nel quale il popolo ritrova gli elementi essenziali della sua identità e della sua esistenza passata, presente e soprattutto futura, senza vincolarla al possesso di una terra e ad una monarchia.

Questi elementi, che sono la libertà (il passaggio del Mar Rosso), l’alleanza (sul monte Sinai) e la legge (in particolare il Decalogo) – un savoir faire, una sapienza di vita – permettono a un popolo libero di onorare un Dio liberatore.

Un racconto dunque, trasmesso di padre in figlio, di generazione in generazione, nel ripetersi dei riti e delle celebrazioni, in primis della Pasqua, per fare memoria delle meraviglie compiute da Dio. creatore dell’universo e signore della storia.

Silvia Piazzalunga