Piccio in Carrara: tre opere per incontrare Giovanni Carnovali, pittore dell’Ottocento lombardo

In Carrara arrivano tre prestiti di eccezionale qualità, si tratta delle opere di Giovanni Carnovali, detto il Piccio, uno dei pittori più originali del ‘900 lombardo, precursore di temi e innovativo nello stile.

L’Accademia, che già ospita altri 14 dipinti dell’artista, con questi prestiti, permette ai visitatori di approfondire la conoscenza del Carnovali, grazie a nuove narrazioni collegate a quelle del museo e alla storia di Bergamo.

Piccio in Carrara fa infatti parte del nuovo capitolo IN (format espositivo che permette di scoprire e riscoprire i protagonisti del museo, partendo da un autore e approfondendone la storia), fortemente voluto dalla direttrice Maria Cristina Rodeschini. 

Tre opere da scoprire, due ritratti e un paesaggio

 La prima opera, Ritratto di Gina Caccia (La collana verde) (1862) rappresenta Gina, una donna appartenente alla famiglia Caccia, dai forti ideali patriottici, mentre con una mano si protegge dal sole e con l’altra guarda lo spettatore dritto negli occhi. Fulcro dell’immagine però è la collana, infatti è il colore che diviene il vero protagonista del dipinto, steso in piccoli tocchi fluidi, che compone la forma e la illumina di un bagliore vibrante.

Nella seconda tela dal titolo Ritratto di Vittore Tasca, il pittore rappresenta il protagonista del dipinto, il garibaldino Vittore, trentanovenne di Brembate Sotto, che si era unito alla spedizione dei Mille.

Il personaggio viene rappresentato a figura intera, in un momento di quiete, con la pipa in mano. Aspetto questo abbastanza inusuale per il Piccio, che prediligeva ritratti a mezzo busto. Entrambi i dipinti fanno parte di una collezione privata. Il terzo prestito, Paesaggio a Brembate Sotto appartiene invece alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e rappresenta uno dei più raffinati paesaggi dipinti dal Piccio.

Pittura sperimentale apprezzata in tutto il mondo

Le tre opere menzionate mostrano gli anni tra il 1860 e il 1870, quando l’Italia unita stava muovendo i primi passi e Carnovali raggiunse risultati eccellenti nella sua arte, attraverso una pittura sperimentale, apprezzata in tutto il mondo del collezionismo. Soggetti dell’artista sono infatti vicende risorgimentali e scenari naturali, tra realismo, invenzione e sperimentazioni coloristiche. 

Un percorso, quello dell’Accademia, che come ha sottolineato l’assessore alla cultura del comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, “permette di valorizzare sia proposte internazionali che artisti del territorio”. 

“L’Accademia Carrara celebra il Piccio”, ha commentato durante la conferenza stampa, la direttrice Cristina Rodeschini, “Pittore tra i più capaci e sperimentali dell’Ottocento lombardo, e non solo, che trascorse gran parte della sua vita professionale a Bergamo, compresa la formazione artistica. Con l’esposizione dei tre prestiti approfondiamo il periodo della piena maturità dell’artista in relazione alla sua produzione, ben rappresentata in Carrara”. 

La mostra sarà visibile fino al 12 giugno 2022, da mercoledì a lunedì, con biglietto di ingresso di 10 euro.