La cultura come motore della storia, il Mediterraneo luogo d’incontro e di scambio

“La storia non è fatta soltanto di tragedie e di energie brutali dispiegate in mille parti del mondo e adesso vicino all’ Europa con la guerra in Ucraina. La storia è fatta anche di valori positivi, di conoscenza reciproca e di capacità di guardarsi negli occhi”

Così nasce l’idea e il progetto di Romano Prodi, due volte Presidente del consiglio e anche Presidente della Commissione Europea, di far nascere nel Mediterraneo tipologie di Università di nuova concezione fondate e sostenute pariteticamente da Atenei dell’Europa e da Atenei del nord Africa.

Secondo il professore il nostro Mediterraneo è il teatro dove far ripartire tutto questo.

I protagonisti saranno i giovani, ragazzi e ragazze che provenienti da culture e Paesi diversi si scambieranno conoscenze, usi, tradizioni e soluzioni nuove.

Venti università unite in un progetto comune

La natura molteplice dell’iniziativa è insieme politica, culturale formativa ed economica. Venti università dove gli insegnanti e il personale così come gli studenti si uniranno in un progetto comune, dalle diverse sponde del Mediterraneo.

Un progetto,  proposto da Romano Prodi e condiviso dal compianto David Sassoli, che porterebbe mezzo milione di giovani a vivere, studiare e integrarsi con profonde relazioni quotidiane capaci di cambiare la fisionomia del Mediterraneo.

In un mondo di rappresentanti, a volte mediocri, nascerebbe una nuova comunità e classe dirigente giovane competente e integrata.

Per il Mediterraneo, che in passato è stato al centro del mondo, luogo di scambi e commerci ma anche di comunità, è occasione unica per   ridiventare il luogo del sapere, della cultura. 

Una sorta di Agorà del Mediterraneo.

Ora il progetto è in mano alla Commissione Europea; speriamo che non rimanga lettera morta considerando che nel frattempo altri, stanno cercando di moltiplicare le loro influenze nell’area del Mediterraneo.