Parre: “Grazie don Armando, hai camminato con noi per 12 anni e hai aiutato la nostra comunità a crescere”

don Armando parrocco di Parre Celebrazione

“Ma chi è questo Armando” – si chiede attonito e stupito frate Renato vedendo, presso l’Oratorio di Parre un grande striscione sul quale è riportata la scritta “ARMANDO, UNO DI NOI”.
Alla domanda di frate Renato, risponde un coro di “sono io”: voci femminili, maschili, ragazzi, adulti, anziani….
“Sono io, sono io, sono io…”. Le voci rimbalzano festanti e commosse e vengono sommerse da un lungo battimano colorato.
Così è iniziata la “FESTA DEL GRAZIE” in onore di don Armando, parroco di Parre che a settembre, dopo dodici anni, ha lasciato Parre per una nuova Parrocchia, quella di Chignolo d’Isola.
È il mercoledì 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo.
Festa patronale in Parre e proprio in questa ricorrenza la popolazione parrese ha voluto stringersi intorno a don Armando per dirgli grazie.
Sì! GRAZIE!!!
E’ questo il sentimento che corre nel cuore, negli occhi, nella pancia di tutti.
Grazie Signore per il dono di don Armando, Tuo messaggero, GRAZIE per questi dodici anni di cammino insieme a lui.
Infatti questa festa è stata vissuta intorno all’altare nella celebrazione della messa di san Piero consapevoli che la presenza di don Armando nella nostra comunità è certamente un dono di Dio.
Un migliaio di persone hanno partecipato a questo evento sotto il “paladonbosco” all’oratorio.
Marianna, a nome di tutti, ha espresso il senso di questa festa.

“Carissimo don Armando, viviamo con te questa festa del grazie.
Questo non è il momento del saluto, ma del grazie!
Così piace anche a te!
Questa festa la viviamo ricordando Gesù che ci dice: quando voi siete riuniti nel mio nome io sono in mezzo a voi.
Una festa alla presenza di Gesù.
E l’Eucarestia è prima di tutto un “rendimento di grazie”.
Se noi ci siamo incontrati e conosciuti è grazie a Lui.
Questi 12 anni vissuti insieme sono un dono del cielo.
Un dono che ha arricchito tutti, indistintamente e la nostra comunità è cresciuta proprio perché ha camminato insieme a te.
Grazie don!”

Proviamo qui a raccontare questi dodici anni vissuti e accompagnati dal don. Lo facciamo perché vogliamo che si conosca cosa ha combinato “per conto di Dio” questo uragano di nome Armando.
Era il diciannove settembre 2010, in una serata piovosa, quando don Armando arrivò, come da tradizione, su una carrozza trainata da cavalli e accompagnata da diversi cavalieri.
Giusto il tempo di ambientarsi e di capire, ascoltando con molta attenzione diverse persone, i bisogni di questa comunità e poi via… a “stravolgere” il paese.
Subito è entrato nel cuore della gente perché, come suggerisce Papa Francesco, lui sa essere pastore con “l’odore delle pecore”.
La gente ha subito gradito la sua presenza perché il Vangelo che predica attraversa sempre la vita quotidiana con le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranze.
E lo fa senza appesantire la vita, già carica di fatiche e di sofferenze.
“Un giorno – racconta Orlando – invitandomi nel vecchio campo di calcio dell’oratorio, mi disse che si sarebbe potuto costruire una grande struttura coprendo una parte del campo. Io stupefatto e incredulo gli dissi semplicemente che non c’era il denaro. E lui mi rispose: “Ma si può sognare!!!”
Così è iniziato il sogno.
Coinvolgendo un numeroso e competente gruppo di volontari ha iniziato a ristrutturare tutti i vari tetti della vecchia struttura dell’oratorio: salone-bar-chiesina-casa del curato.
Nel frattempo iniziò, tramite uno studio di architettura, la stesura di un progetto di riqualificazione dell’intero oratorio.
Un progetto ambizioso!
Si pensò come fare a finanziare questo progetto: si decise, con la collaborazione del consiglio per gli affari economici, di sviluppare la raccolta dei finanziamenti in due fasi.
La prima consisteva nella vendita di diversi terreni e immobili della Parrocchia, facendo un’asta interna al paese, al miglior offerente.
La seconda consisteva nella raccolta di prestiti a tempo determinato a tasso zero.
Per far conoscere alla popolazione tutto il progetto e le modalità per la raccolta fondi, don Armando organizzò una serata pubblica nella quale condivise questo grande sogno.
La gente ne rimase stupita ed entusiasta.
Con la passione e la determinazione del don si partì con i permessi e con i lavori.
Venne realizzata da una ditta specializzata una struttura polivalente in legno lamellare che copriva un’area di 1700 mq.
Sotto la struttura vengono realizzati tre campi: calcetto a 5 – pallavolo – basket –
Vengono realizzati nuovi locali: la cucina – il bar – l’aula magna – gli spogliatoi.
Questi ulteriori spazi iniziano ad essere gestiti da nuovi gruppi di volontari: gruppo bar – gruppo famiglie – gruppo cucine – gruppo camerieri – gruppo assistenza in oratorio – gruppo sport ….
Il don è sempre molto presente a dare anima e motivazioni al lavoro prezioso di tutti i volontari: l’oratorio deve essere un luogo bello e accogliente dove chiunque arriva si senta figlio di Dio, accolto e considerato. Questo è il motore che deve muovere ogni attività.
Col passare del tempo l’entusiasmo aumenta e si susseguono infinite attività di ogni genere: nasce l’esigenza di ampliare la struttura con una nuova campata, l’ottava, chiudendo il tutto con pareti in legno.
Viene collegato il bar alla struttura tramite una scala interna e viene infine realizzato, nella parte rimasta a cielo aperto, un campo da calcio sintetico a sette.
I lavori si sono susseguiti con l’intervento di imprese specializzate e con l’aiuto di numerosi volontari, sempre nel rispetto delle norme di cantiere.
L’oratorio ora è diventato il cuore pulsante di tutta la comunità di Parre.
Il sogno di don Armando: una casa aperta a tutti dentro la quale si respira la bella notizia di essere fratelli e figli di Dio.
Casa di tutti: infatti tutte le manifestazioni a sfondo associativo, culturale, sportivo, folcloristico, ricreativo trovano spazio e voce dentro l’Oratorio.
Nasce una bella collaborazione con tutti i gruppi del paese e lo spazio viene utilizzato con grande intelligenza e creatività.
Qui c’è davvero l’occasione affinchè ognuno, adulto e minore, possa crescere nella consapevolezza di essere amato e accompagnato dal Signore.
La grande struttura polivalente, chiamata “Paladonbosco”, diventa il luogo privilegiato e più adatto per accogliere diverse manifestazioni sia a carattere religioso che sociale.
La celebrazioni delle prime comunioni e delle cresime, le messe di Natale, le rappresentazioni sacre della via crucis, concerti e musical, serate culturali e di svago, feste con le famiglie.
La realizzazione di questo spazio crea certamente una grande e attiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco, le numerose associazioni che in svariati modo si susseguono nell’organizzare eventi di ogni genere, soprattutto nel periodo estivo.
Il sindaco, Danilo Cominelli, nella festa del grazie, ha evidenziato questa profonda collaborazione che si è instaurata tra Amministrazione Comunale e Parrocchia,

“….Penso a te don Armando e mi viene in mente don Bosco.
Lui diceva ai suoi ragazzi: “siate buoni cristiani e onesti cittadini”.
Certo tu l’avresti detto in dialetto bergamasco, con quel tuo modo istrionico che ci ha conquistato fin da subito, ma il paragone è azzeccato.
Grazie perché la tua presenza qui a Parre ha permesso di valorizzare e custodire ogni percorso che aiutasse la crescita della comunità religiosa e civile.
Il confronto con te è sempre stato costruttivo e come Amministrazione non possiamo che essertene grati.

Tutto l’impegno che la Parrocchia si è assunta in questo progetto fonda le sue motivazioni nell’esigenza di rinnovare per il paese intero un’opportunità educativa quale è l’Oratorio, che sempre negli anni passati è stata una presenza importante.
Don Armando ha dedicato tutta la sua passione e la sua creatività perché anche oggi, come ieri, l’Oratorio non perdesse questa sua finalità educativa..
Ha curato sempre la presenza di un ambiente bello, il gusto dell’arte, dell’espressività, della musica, di storie di vita appassionate, di incontri con “i profeti di oggi”.
I suoi tre amori sono la ricerca di Dio, la montagna e l’arte espressiva.
(un quarto amore sono i motori!!!)

La ricerca di Dio.
Il segno più bello che il don lascia a Parre è quello di aver trasmesso a tutti, indistintamente, che il cammino di ognuno è nell’incontrare Dio.
È una ricerca quotidiana che passa attraverso le vita in famiglia, l’amicizia, attraverso le fatiche, gli sbagli, le contraddizioni, gli impegni professionali, le attività di volontariato.
Ecco perché ogni anno, nelle vacanze di Natale il don caricava sui pulmini (o in aereo!) un po’ di ragazzi\giovani e via alla ricerca di Dio….
Assisi, La Verna, Roma, Torino, Romena, Montesole, le GMG di Panama, Cracovia.

La montagna.
Nella sua presenza a Parre ha fatto gustare a tantissimi ragazzi, giovani e adulti l’avvicinarsi alla montagna: per ben 10 anni con lui, guida e motore, un gruppo numeroso di adolescenti e giovani (si arrivava anche a trenta persone) ha vissuto l’esperienza indimenticabile delle Dolomiti: una settimana in alta montagna a cimentarsi con ferrate stupende e impegnative.
Un campo scuola dove la montagna insegnava ogni giorno i grandi valori: il rispetto, la condivisione, la fatica, il limite e la presenza immensa di Dio creatore di bellezza e profondità.
Una scuola di vita all’aperto!

L’arte espressiva.
Lui ha sempre considerato l’arte espressiva un potente mezzo di comunicazione e di evangelizzazione.
Lo possiamo chiamare “regista per conto di Dio”!
Quante volte il messaggio della buona novella è stato mediato dalla bellezza della musica, dal profumo dei fiori, dalla delicatezza delle immagini e delle luci, dall’espressività di gesti e parole curati e pensati.
In questi anni il don ha saputo coinvolgere tantissime persone che si sono cimentate per la prima volta nell’arte teatrale ed espressiva.
I musical: Il motore del mondo – Momo – Nella Sua via.
Le via crucis del venerdì Santo.
Esperienze incredibili di comunità e incontro tra generazioni.
Si potrebbe continuare a raccontare per 12 anni….

Ma è il momento di concludere.
Lascio un’ultima immagine di don Armando: ogni mattina, per diversi anni, puntualmente alle ore sei, inizia la sua giornata telefonando ad una persona ammalata. Un semplice buon giorno e per quella persona la giornata inizia luminosa e rassicurante.
Una telefonata, prima della preghiera, prima dei mille impegni parrocchiali, prima della colazione: al primo posto nella sua vita c’è l’attenzione all’umano perché, come dice sempre lui, in ogni uomo c’è Dio.
Grazie don!
Auguri per il tuo nuovo cammino.
E … stai sereno!