BergamoBrescia capitale della cultura. Suor Chiara: un’opportunità per tutti, nel segno della collaborazione

Cara suor Chiara, mi ha colpito vedere così tante persone alla festa di inaugurazione per la Capitale della cultura. Dopo la pandemia le persone per diverso tempo hanno mostrato minore inclinazione a partecipare agli “eventi”, anche a quelli della Chiesa. Che cosa ne pensa? Parteciperanno anche tante realtà diocesane: parrocchie, associazioni, comunità che apriranno le porte ai visitatori. Che tipo di occasione può rappresentare?

Marta

Cara Marta, con viva gioia abbiamo appreso dal giornale locale, la numerosa partecipazione alla festa di inaugurazione dell’evento “Bergamo Capitale della cultura” nella nostra città: bambini, giovani, adulti e anziani hanno sfidato il freddo pungente e hanno popolato le strade e le piazze di Bergamo partecipando con entusiasmo alle diverse proposte in programma.

La gente ha sfilato per le nostre vie, ha cantato e danzato vivendo gli spazi in un modo creativo e incontrando volti e persone mai visti, in un clima di gioia e di festa. Si è vissuto un evento popolare di piazza che da molto tempo non vedevamo e che, forse, temevamo fosse impossibile vivere ancora, dopo la paura degli assembramenti dovuta alla pandemia.

È emerso il desiderio della gente di fare festa, di incontrarsi e di uscire dall’isolamento, di abitare in modo nuovo la città perché sia sempre più vivibile e a misura di persona, ma anche quello di conoscere e apprezzare le nostre ricchezza culturali.

Si è espresso un desiderio di cultura, di recupero di quel patrimonio che possediamo e che ai più, ai non addetti ai lavori, sfugge o rimane sconosciuto.

Questo evento sarà certamente un’opportunità preziosa per condividere le risorse culturali che abbiamo, per ripartire dopo le chiusure e il buio della pandemia. La ricchezza del programma che è stato pensato per questo anno testimonia il coinvolgimento di tutte le realtà sociali, culturali ed ecclesiali presenti sul nostro territorio che, unite per un obiettivo comune, si sono attivate mettendo in gioco le proprie competenze, peculiarità, risorse e ricchezze.

Questa è la strada per una vera rinascita, per una cultura che nasce dalla base, dal territorio, dall’esperienza di singoli gruppi e comunità. Essa assume il volto della cura del corpo e dello spirito, è condivisione e inclusione, partecipazione attiva.

Non è solo la bellezza dell’arte che è presente nei nostri musei, della musica del nostro conservatorio e delle tante bande presenti nei nostri paesi, degli spettacoli che allietano bambini, giovani e adulti, ma è anche quella che si rende visibile nell’attenzione ai più fragili, nelle diverse forme di volontariato, nella cura dell’ambiente, nella ricerca, e in altre proposte che, nel silenzio del quotidiano, scrivono parole di senso, di solidarietà e preparano un nuovo futuro sostenibile e più fraterno.

Uno dei segni più belli è la collaborazione, la possibilità di proporre esperienze diverse, di lavorare insieme per un progetto comune, superando campanilismi o provincialismi, interessi di gruppo o di partito, perché il futuro o lo prepariamo insieme o non sarà futuro: un futuro che desideriamo sia per tutti ricco di vita.

La parola “insieme” può essere il paradigma che accompagna il cammino futuro della nostra città perché tutte le forze si uniscano in sinergia per renderla sempre più vivibile e bella.

È una sfida che dobbiamo e possiamo assumere perché l’evento di “Bergamo città della cultura” non sia relegato a questo anno, ma diventi una strada che si apre e si continua a percorrere. Ne avvertiamo tutti l’urgenza e soprattutto ce lo restituiscono i nostri giovani che hanno il diritto di vivere la loro città come grembo fecondo che permette lo scorrere della vita, dei talenti, il realizzarsi dei sogni.

Lo slogan usato per questo evento è significativo “Cultura, il coraggio di illuminare la città”. Si possa realizzare in questo anno e per il futuro. Le città non restano uguali, continuano a vivere, a camminare, a progredire: producono luce, si nutrono di luce. Sia così per la nostra bella e amata città!