Mani in Pagina. Guscio, nido, rifugio: tante storie per sentirsi a casa

Di che cosa è fatta una casa? Di muri, certo, un tetto, una porta, un camino, una finestra, elementi che si ritrovano anche nel disegno di un bambino.

Ma è fatta anche di persone, relazioni, sentimenti. È il luogo che più di tutti ci fa sentire “al sicuro”, quello che offre rifugio e radici anche quando siamo lontani perché possiamo anche portarne un pezzetto con noi, come il guscio di una tartaruga.

Tutti questi temi vengono affrontati negli albi illustrati che vi presentiamo questa settimana nella rubrica “Mani in pagina” dedicata ai libri per ragazzi. Da ogni storia può nascere un laboratorio, un racconto, un dialogo con lettori piccoli e grandi.

Cosa fa di una casa “la tua casa”?

A darci l’ispirazione è “Una casa” (Il Castoro) dell’autore americano Kevin Henkes: “Cosa fa di una casa la tua casa? Un tetto? Una porta? Una finestra? Oppure un gatto? Un cane? Qualcuno da amare?”.

Nelle illustrazioni dai tratti molto netti c’è sempre una casa, così come compare nei disegni dei piccoli: un tetto a trapezio con le tegole, un camino rettangolare, una porta, una finestra, la struttura fatta di assi di legno, appoggiata su un prato verde.

Scorrendo le pagine, la si ritrova con sfondi e sfumature diverse e il testo dell’autore più che raccontare una storia pone delle domande che spingono a osservare con attenzione e a pensare.

Cosa succede nei diversi momenti della giornata, quando la luce cambia, quando il cielo si rannuvola, oppure di notte, sotto la luce delle stelle? E poi le persone che abitano nella casa chi sono, che cosa fanno?

Sembra proprio che l’autore abbia immaginato il libro stesso come una casa colorata, dove si può sostare per scambiarsi racconti che aiutano a conoscersi meglio, a far affiorare pensieri ed emozioni, a capire che cos’è casa per ogni persona del mondo.

Se la casa potesse parlare, che cosa racconterebbe?

E se la casa potesse parlare che cosa racconterebbe della famiglia che la abita, che cosa prova quando le persone fanno i bagagli e traslocano, lasciandola sola e abbandonata?

L’autrice americana Colleen Rowan Kosinski sceglie questo punto di vista originale ne “Una casa di nuovo” (Terre di Mezzo) illustrato da Valeria Docampo. Al centro c’è una casa molto felice, che per molti anni ha ospitato una famiglia numerosa, godendo dei giochi, delle feste in giardino, dello scalpiccio dei bambini sul pavimento. Li ha visti crescere e diventare grandi.

Un giorno, però, la salutano con qualche lacrima e se ne vanno, così la casa rimane sola, senza nessuno che si occupi di lei. Finché arriva una nuova famiglia, che si mette al lavoro per renderla di nuovo accogliente.

L’albo invita a riflettere sulla casa, su ciò che la rende davvero “nostra”, sull’anima dei luoghi e sul loro valore affettivo, ma offre spunti interessanti anche per indagare sulla difficoltà di adattarsi e accogliere i cambiamenti.

“Fuori freddo”: la casa è rifugio e prigione

Gioca sui contrasti tra interno ed esterno, dentro-fuori, caldo-freddo, l’albo di Luigi Ballerini “Fuori freddo” (Il Castoro) con le illustrazioni liriche di Paolo Domeniconi.

È la storia, in cui è facile identificarsi, di un bambino che ha la febbre e deve quindi rimanere chiuso in casa.

Dalla finestra osserva la neve che cade, gli amici che giocano a palle di neve. Ma lui non può uscire. La casa è come un nido dove si può stare sicuri e al caldo, prendendosi il tempo necessario per guarire, ma è anche “prigione” dalla quale il bambino non può uscire. Almeno finché alla sua mamma viene un’idea per rendere questo “confinamento” meno opprimente.

Portare la casa con sé in ogni viaggio della vita

La cineasta e autrice lettone Anete Melene sceglie ne “Il chiosco” (Jaka Book) una prospettiva diversa per parlare della casa. Per Olga, la protagonista del libro, infatti, essa è come un guscio, dal quale non può uscire: un’edicola che è tutto il suo mondo, dove resta sempre chiusa, giorno e notte, senza desiderare nient’altro.

Un imprevisto, però, la costringe a spostarsi e a rivoluzionare la sua vita: imparerà che i cambiamenti possono portare luce e bellezza nella vita, e apprezzerà una nuova forma di libertà. Se vuoi saperne di più leggi anche la nostra intervista all’autrice, che abbiamo incontrato al Festivaletteratura di Mantova.

È un albo davvero particolare “Quanti siamo in casa” (Topipittori), opera degli autori portoghesi Isabel Minhòs Martins e Madalena Matoso (uscito qualche anno fa in libreria ma ancora reperibile).

Parla della casa partendo dalle persone e facendone una questione di “numeri”: tante teste, occhi, nasi, denti, ossa, capelli. Oltre a capire di quanti elementi – le persone, scomposte nelle parti più minute – sia composta una casa, qui si impara in modo divertente come fare calcoli a mente e si può cimentarsi in piccoli giochi aritmetici, lasciandosi ispirare dalle illustrazioni stilizzate, allegre e coloratissime.

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