Aperta al PalaMilone di Crotone la camera ardente delle 67 vittime del tragico naufragio avvenuto domenica. Tanti i semplici cittadini che hanno raggiunto l’area del palazzetto dello sport crotonese, al cui ingresso campeggiano cartelloni e striscioni.
“Silenzio e giustizia per me vittime del mare”, hanno scritto i tifosi del Crotone. Alcuni cartelloni sono stati realizzati anche dagli allievi delle scuole. Ed è costante l’omaggio floreale. In molti, infatti, hanno voluto recare un mazzo di fiori in onore delle vittime. A Crotone questa mattina anche i sindaci dei Comuni del comprensorio, che hanno omaggiato i defunti.
All’interno del palazzetto ancora commozione e silenzio, interrotto solo dalla preghiera comune di mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, e dell’imam. Il presule ha guidato la preghiera del Padre Nostro e dell’Eterno riposo.
“Una tragedia del genere ha sconvolto tutta la comunità e il resto dell’Italia. Oggi è il giorno della condoglianze e della solidarietà a queste famiglie che sono giunte da tutta Europa a riconoscere e i propri familiari”.
Lo ha detto al Sir Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, pochi minuti prima dell’apertura della camera ardente per i migranti naufragati a Cutro. “Crotone c’è, e l’accoglienza sta andando bene, anche perché come territorio siamo abituati a questi fenomeni, come dimostra il Cara di Isola Capo Rizzuto, che per noi è molto importante”.
Presente anche Antonio Ceraao, sindaco di Cutro, il luogo della tragedia. “Chiunque ha bisogno di aiuto e soccorso va aiutato, ovunque si trovino, come e dove vivere la loro vita è un problema successivo. Ma questo è un problema globale”. “Dobbiamo piangere e avere rispetto di quelli che ci hanno lasciato, ma andiamo avanti: pensiamo a come evitare in futuro ciò che è avvenuto. I riflettori non si devono spegnere”.