Integrazione Film Festival, vincitori: il corto “A.o.c. Appellation d’origine contrôlée” e il documentario “Maka”

Il corto “A.O.C. Appellation d’origine contrôlée” di Samy Sidali, sull’integrazione vista dagli occhi innocenti dei bambini in Francia  e il documentario “Maka” di Elia Moutamid, sulla storia di Geneviève Makaping, la prima giornalista nera in Italia a diventare caporedattrice, sono i film che si sono aggiudicati la vittoria rispettivamente nella categoria corto e documentario della 17esima edizione di IFF – Integrazione Film Festival. 

Il festival cinematografico, organizzato da Cooperativa Ruah e Lab 80 film, appuntamento ormai imperdibile in Bergamasca, è dedicato a intercultura, inclusione ed identità.

Una sei giorni tra anteprime, incontri, presentazioni di libri, pièce teatrali e performance musicali con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico e sensibilizzarlo sul tema dell’integrazione, conclusasi ieri, domenica 14 maggio. La Luce il tema al centro di quest’anno, elemento imprescindibile per raccontare e descrivere le emozioni dei protagonisti; il cinema come faro, capace di illuminare e spiegare tutte le sfumature del nostro tempo.

In questa occasione, per la prima volta IFF ha collaborato con AFROBRIX, un festival di Brescia, affine per tematiche.

“Sono molto felice e grato per i risultati raggiunti in questa edizione – commenta il direttore artistico Amir Ra-. È bellissimo vedere in sala il pubblico giovane, che ha ormai la possibilità di accedere a tutto l’universo digitale, ma che spesso non ha troppa familiarità con la sala. Il successo riscontrato in questa edizione di IFF, soprattutto nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono capitali della cultura, ci fa ben sperare per il futuro di questa rassegna cinematografica, che da sempre apre le sue porte a chi crede e spera in una narrazione diversa di questi tempi, plurale e inclusiva”.

“I premi consegnati sono stati di più rispetto agli altri anni – aggiunge Giancarlo Domenghini, fondatore e memoria storica dell’IFF, ora collaboratore dello staff artistico – ad esempio per la prima volta è stato istituito il premio alla Migliore interpretazione. Ad arricchire la bellezza di questi appuntamenti finali, la presenza di diversi registi e attori che hanno portato anche un tocco di internazionalità, se mai ce ne fosse stato bisogno. Continua infatti a crescere il raggio di azione di IFF: le pellicole in concorso arrivano sempre più da diverse parti del mondo. Rispetto a questa tematica, dall’estero arrivano le proposte più interessanti”.

Il festival ha inoltre assegnato gli altri riconoscimenti: la Menzione Speciale Basso Sebino a “The Stupid Boy” di Phil Dunn (Regno Unito 2022, 15’) e il Premio alla Migliore Interpretazione a “Tria” di Giulia Grandinetti (Italia 2022, 17’). Per la prima volta al festival, la Menzione Speciale dell’Università degli studi di Bergamo “Inclusione della diversità”, inserita nell’omonimo progetto universitario di Public Engagement, assegnata a “Cementerio de coches” di Miguel Ángel Olivares (Spagna 2023, 8’). Infine, il Premio del Pubblico a “A Night of Riots” di Andreas Sheittanis (Cipro 2022, 14’).

In attesa della 18esima edizione dell’IFF e di Afrobix, che si svolgerà a settembre, quest’estate appuntamento al cinema per “ZIP”, la rassegna cinematografica “cerniera” tra questi due festival. Grazie al progetto “CIAC – Con IFF e Afrobrix per la Capitale della Cultura”, alcune delle migliori location del lungolago tra Bergamo e Brescia faranno da vetrina estiva dei corti capaci di raccontare l’”integrazione – tra” identità consapevoli del proprio essere ibridi e capaci di interazione culturale.

Per info: www.iff-filmfestival.comwww.afrobrix.it 

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