Gli Alpini di Bergamo a Palermo per la Fondazione Falcone

A Palermo la Fondazione Falcone apre il primo design park contro le mafie e gli Alpini di Bergamo della Val San Martino rispondono all’appello di solidarietà nazionale lanciato dall’istituzione fondata all’indomani delle Stragi del 1992 e volano nel capoluogo siciliano per lavorare alla riapertura del parco storico di Palazzo Jung.

Palazzo Jung è uno storico edificio nel quartiere della Kalsa, a pochi passi da Piazza Magione, luogo di nascita sia di Giovanni Falcone che di Paolo Borsellino. La Città metropolitana di Palermo ha affidato Palazzo Jung alla Fondazione Falcone, guidata da Maria Falcone, sorella del magistrato, e sarà la sede del nuovo progetto straordinario del Museo del presente – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a cura di Alessandro de Lisi, sostenuto anche da decine di imprese leader del Made in Italy del design e delle industrie. Tra queste, le prime bergamasche ad aderire, sono Scent Company di Albino (leader mondiale nei profumi d’ambiente) e la FIMI Group di Mapello, pienamente impegnate nella sfida di aprire già ad ottobre il primo museo dedicato alle vittorie civili sulla mafia.

«Poter contare sulle aziende, sulle scuole e sugli Alpini di Bergamo nell’anno della cattura di Matteo Messina Denaro e della Capitale della cultura dopo la tragedia del Covid 19, è la conferma del valore dell’unità nazionale per un progetto di comunità. Bergamo e Palermo d’altronde sono unite da sempre e ora questa solidarietà è uno stimolo ulteriore ad andare avanti nella direzione più importante: vincere definitivamente Cosa Nostra, dando esempi di responsabilità di tutti», così Maria Falcone ha dato il benvenuto alla straordinaria squadra di Alpini orobici che tornano a Palermo dopo aver preso parte all’Operazione “Vespri siciliani” che ha visto impegnati diversi corpi dell’Esercito italiano dal 1992 fino al 1998, durante la quale si sono avvicendati circa 150.000 militari.

Per l’apertura del Parco Jung sono stati scelti i giorni più simbolici della rinascita della città, ovvero quelli del “Festino di Santa Rosalia”, festa patronale – giunta alla sua 399a edizione – che celebrano la liberazione di Palermo dalla peste avvenuta, secondo la tradizione, grazie all’intercessione della patrona: mercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 luglio, dalle 10.00 alle 23.00, l’apertura del parco seguirà un orario straordinario per permettere a quante più persone possibili di conoscere il giardino dove, nel verde lussureggiante, troneggia un esemplare secolare di Ficus magnolia, della stessa famiglia di quello oggi conosciuto come “Albero Falcone” in via Notarbartolo, luogo simbolo dove ogni 23 maggio si celebra la commemorazione delle vittime della Strage di Capaci.

Un filo conduttore fra un luogo storico della memoria e il nuovo spazio che sarà curato dalla Fondazione Falcone: con l’apertura del Parco Jung, la Fondazione Falcone compie infatti il primo passo verso la costituzione del Museo del Presente – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, prevista per il 23 maggio del 2024. Parco Jung arriva nell’anno della cattura di Matteo Messina Denaro e a trent’anni di distanza delle Stragi d’Italia: fra il maggio e il luglio del 1993 a Firenze, Milano e Roma, 4 autobombe cariche di Semtex causarono 10 vittime – fra cui Caterina e Nadia Nencioni, rispettivamente di 9 anni e di 50 giorni – e danni ingenti ad opere d’arte e monumenti del patrimonio artistico nazionale, coinvolgendo il museo degli Uffizi, la Galleria d’Arte moderna del capoluogo lombardo e le chiese di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano della capitale. Con la riqualificazione del Parco Jung e la prossima apertura del Museo del presente, la Fondazione Falcone istituisce dopo decenni di promozione della cultura della legalità in tutta Italia, un luogo fisico nel cuore di Palermo a pochi passi da quella Piazza Magione che vide nascere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il Parco Jung è anche l’occasione per rendere omaggio simbolicamente a Palermo, alle palermitane e ai palermitani che si sono sollevati spontaneamente all’indomani delle stragi di Rocco Chinnici, del Generale Dalla Chiesa, di Capaci e di via D’Amelio, capaci con la loro azione pubblica di trasformare la città nota fino ad allora per aver dato i natali ai peggiori mafiosi e ai loro gregari della zona grigia nella capitale europea della rinascita civile contro Cosa Nostra.