“La droga non si comanda, la dipendenza è una catena. Per risolverla servono tempo, rieducazione, terapie mirate”

Don Chino scrive: “Ho sempre tentato di far capire a voi giovani che la droga è un boia spietato che vi lega a un ceppo e poi vi ammazza. Mi sento spesso rispondere che esagero, che ognuno sa dove può arrivare con il consumo. I giovanissimi si sentono esperti, conoscitori degli effetti delle diverse sostanze, in grado di smettere quando vogliono. Balle! La droga non si comanda, la dipendenza soggioga. La mancanza della sostanza è stata paragonata a un lutto, un vuoto della psiche che fa paura. Per questo si torna a consumare. Questa dipendenza non si risolve facilmente; occorrono: tempo, rieducazione della mente, terapie mirate.”

IL SILENZIO VOLUTO. Alcuni sostengono che non si debba più parlare di droga e di tutto ciò che comporta. Informare significa incentivare l’interesse. Le notizie fornite verrebbero lette con una curiosità che diventerebbe voglia di provare, nella convinzione che gli avvertimenti sui danni siano solo prediche degli adulti. 

È bene precisare che la maggior parte dei giovani viene a contatto con le sostanze stupefacenti molto prima di essere informata dagli adulti sui danni. È necessario perciò parlare ai giovani di droga senza minimizzare circa i danni personali, familiari e sociali.

Del resto, le droghe scoperte per caso, fin dagli albori della civiltà, furono accettate come appetibile conforto offerto dalla natura agli uomini per alleviare le molte pene. Le più antiche sostanze analgesiche, tonificanti e inebrianti furono l’alcool, la foglia di coca, il papavero da oppio.

Usati dagli stregoni per lenire la sofferenza dei pazienti, continuano tuttora ad essere usate, specie per popolazioni emarginate, più povere e sofferenti, come analgesico.

In questo ultimo secolo, le ricerche scientifiche hanno portato a concentrare il principio attivo di queste piante, ottenendo eroina, cocaina e sostanze allucinogene. Alcune droghe quindi furono studiate, progettate per ottenere effetti dirompenti nel consumatore.

La stessa marijuana viene coltivata con semi scelti e manipolati per ottenere un principio attivo elevatissimo. Ciò comporta una dipendenza psichica più forte e forme più gravi di scompenso psicologico e psichiatrico.

LA DROGA È SEMPRE DANNOSA. Negli ultimi anni il modo di assumere le sostanze stupefacenti ha subito cambiamenti, ma non per questo le droghe sono meno pericolose.

Sniffare o fumare può eliminare il rischio della siringa infetta o dei collassi cardiocircolatori. Eroina, cocaina, marijuana son fumate, con il rischio che l’anidride carbonica comprometta il sistema respiratorio.

Le pastiglie di ecstasy, gli allucinogeni e le anfetamine sono assunti per via orale. Provocano un piacevole stordimento associato ad allucinazioni ed episodi scompensativi psichici anche irreversibili.

Basta quindi inventare nuove vie di somministrazione per scatenare immaginazioni e fantasie nei consumatori, facendo credere che tutto ciò che si trasforma in combustione non è pericoloso, non danneggia i neuro-trasmettitori.

È falso, cari giovani!!!! Non lasciatevi convincere da chi vuol farvi credere che solo la droga iniettata è pericolosa alla salute, le tossine entrano nel cervello anche attraverso le esalazioni della combustione.

Si dice che, con questi modi di assunzione, viene meno la crisi di astinenza, ma non è vero! Tutte le droghe producono una modificazione neuro-psichica e quindi anche sintomi di malessere. LA DROGA È SEMPRE DANNOSA!!!

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