Sarà un Sant’Alessandro speciale, all’insegna del dialogo

Una rassegna di appuntamenti fittissima, che si aprirà il 21 agosto e si concluderà domenica 27 agosto, con uno spettacolo teatrale nella Cattedrale di Sant’Alessandro dedicato, a «Due uomini. Roncalli e Montini alla prova del tempo».

Un Sant’Alessandro speciale, quello che attende la città nell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. Il Dialogo è il tema scelto dall’Amministrazione comunale e dalla Diocesi di Bergamo per il 2023: dopo Misericordia, Gratitudine, Coraggio, Speranza, Umiltà, Fraternità, Compassione, Fiducia, Pace, la tematica pone quest’anno al centro i papi che a Bergamo e Brescia hanno le proprie origini, Giovanni XXIII e Paolo VI, figure importanti della cultura del secolo scorso.

«La ricorrenza del Santo Patrono è sempre motivo di particolare gioia per una città – spiega don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Cultura -. In questo giorno, la comunità si riunisce per celebrare la memoria del Santo la cui vicenda biografica si è mirabilmente intrecciata alla propria storia. Così facendo, a tutti i suoi membri è dato di ritrovare la dignità delle proprie origini, di rievocare con orgoglio il cammino percorso nei secoli, di percepire il profondo legame che unisce la generazione presente a tutte quelle che l’hanno preceduta. Le ragioni che hanno portato un popolo a eleggere un Santo come proprio patrono, quale per Bergamo è il martire Sant’Alessandro, sono certamente molto antiche e certo anche differenti tra loro; esse tuttavia possiedono la medesima sorgente, rappresentata dal riconoscimento popolare della limpida risposta che quell’uomo o quella donna hanno offerto, nel corso della propria vita, all’affascinante chiamata a fare bene l’uomo».

Sant’Alessandro 2023 racconta, attraverso l’esempio di Papa Giovanni XXIII e di Papa Paolo VI, il valore fondamentale della relazione, del dialogo, in un anno speciale che sancisce un’unione sempre più forte tra Bergamo e Brescia.

«Ogni anno, insieme alla Diocesi, ragioniamo sulla scelta di una virtù al contempo religiosa e civile che rappresenti un valore del buon vivere insieme – racconta Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – l’idea che questi due territori abbiano dato i natali a due pontefici che si sono susseguiti ci ha suggerito quest’ulteriore pezzo di storia del Novecento che le città hanno in comune: vent’anni densi di aspetti drammatici e cambiamenti, per il mondo e per l’Italia».

«Due pontefici che sono il frutto di un momento storico incredibile per Bergamo e Brescia, di cui spesso non abbiamo coscienza – sottolinea monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della diocesi di Bergamo-. Quando a fine Ottocento il papa decide per il non expedit, mentre tutti i cristiani si fermano, Bergamo e Brescia colgono il non expedit come uno slancio per i laici: ecco lo slancio di Rezzara a Bergamo e di Tovini a Brescia. È tutto questo movimento laicale che produce a Bergamo una figura come Roncalli, a Brescia una figura come Tovini legato alla famiglia Montini. La laicità dei due Papi non è solo nei loro frutti, come il Concilio Vaticano II, ma ancor più nelle loro radici».

Il calendario delle celebrazioni di quest’anno si snoderà tra riflessioni laiche e religiose, storia, arte, musica, teatro.

Si comincia il 21 agosto, alle ore 20.45, alla Chiesa di Sant’Alessandro in Captura con: «Dialoghi per la pace. 4 ottobre 1962: Papa Giovanni ad Assisi. 4 ottobre 1965: Paolo VI all’Assemblea generale dell’Onu a New York».

Il 22 agosto, alle ore 20.45, nella chiesa di S. Spirito: «Dialogo con i feriti di una guerra che ha distrutto la pace. Don Angelo Roncalli sergente di sanità e cappellano militare 1915-1918».

Il 23 agosto, alle ore 20.45, fra Episcopio e Seminario: «Dialogo con la formazione, con la cultura, con il servizio pastorale, con il vescovo Radini Tedeschi. Don Angelo Roncalli nella formazione e nel primo ministero, alunno e docente in seminario».

Il 24 agosto la Basilica di Sant’Alessandro in Colonna ospiterà, dalle ore 20.45, il «Dialogo con i tempi nuovi. Sant’Alessandro può ancora ispirarci. 26 agosto 1950: l’omelia di mons. Angelo Roncalli Nunzio a Parigi».

Il 25 agosto, con partenza dalla Basilica di Sant’Alessandro in Colonna alle 19.30, il «Cammino orante verso la Cattedrale. Riflessioni del cardinale Giovanni Battista Montini sul “Giorno del Signore”» e incontro con il vescovo in Cattedrale.

Il giorno di Sant’Alessandro, sabato 26 agosto, nella Cattedrale di Sant’Alessandro si terrà alle ore 10.30 la Santa Messa Solenne presieduta dal vescovo, monsignor Francesco Beschi. Alle 17, sempre in Cattedrale, i Vespri. Alle 18.30, nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, le celebrazioni si chiuderanno con la Messa Solenne presieduta dal vescovo.

Non mancheranno le bancarelle sul Sentierone, il Festival Internazionale del Folclore, a cura del Ducato di Piazza Pontida; la «Sbandierata di Sant’Alessandro», spettacolo itinerante del gruppo Sbandieratori della Torre dei Germani di Busnago dal Sentierone a Piazza Pontida.

Numerosissime le iniziative artistiche e museali in programma, quali la mostra «La pace è una capibara accogliente – (ri)stampare due grandi papi», promossa dai Dipartimenti educativi della Fondazione Adriano Bernareggi; «Legami sospesi. Intrecciare relazioni urbane», mostra di Viveka Assembergs; «Foresta digitale. Unione di mondi», mostra dell’artista Da Bo. Il Museo Bernareggi promuove l’iniziativa «Destinazione Museo», che si sviluppa su tre siti (Museo della Cattedrale, palazzo Bassi-Rathgeb, San Lupo).

Niente fuochi d’artificio, quest’anno. La serata del 26 agosto si concluderà, alle ore 21.00, con il concerto di Sant’Alessandro al monastero di Astino, a cura dell’associazione bergamasca bande musicali in collaborazione con la Fondazione Mia.

A chiudere il tutto, domenica 27 agosto, alle 21.15, nella Cattedrale di Sant’Alessandro in Città Alta, lo spettacolo teatrale «Due uomini. Roncalli e Montini alla prova del tempo», con il grande attore Massimo Popolizio. La prosa di Popolizio dialogherà con la musica d’organo eseguita dal vivo da Marco Cortinovis, in una produzione del teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con deSidera Bergamo Festival; testo curato da Luca Doninelli.