GMG: i giovani bergamaschi in partenza tra aspettive e desideri

Dopo molta attesa e anche tanta preparazione, finalmente si parte. E “finalmente” non è una parola scelta tanto per dire o per allungare il brodo. “Finalmente” sintetizza tutta l’energia racchiusa nei desideri e nelle aspettative dei giovani che in queste ore viaggiano spediti verso la GMG di Lisbona.

Incontrati nei punti di ritrovo situati nelle diverse zone della diocesi, i giovani stanno iniziando a sperimentare quel “finalmente” sulla propria pelle dopo aver salutato le loro famiglie. I chilometri che hanno di fronte non sono pochi – si parla di 4.600 all’incirca – ma anche il viaggio sarà un momento cruciale di confronto e condivisione per tutti i pellegrini. In questi primi 1100 km ad affiorare è l’immaginazione che porta la mente più vicina all’arrivo.

Tutti i giovani che partono per la GMG sono unici e irripetibili, nessuno escluso. Ciascuno parte con la sua storia e i suoi bagagli: il bello di questi primi attimi sta nel muovere i primi passi per conoscere meglio se stessi, gli altri e Qualcun Altro.

C’è chi parte non sapendo realmente cosa aspettarsi e chi, invece, memore della passata esperienza, prova a immaginare cosa si porterà a casa dal pellegrinaggio. Ciò che li accomuna è una consapevolezza: “Se vai in GMG, non stai partendo per una vacanza”.

“Sicuramente sarà un’esperienza in cui sperimenteremo un po’ di fatica – racconta Francesca Gregorace, giovane dell’oratorio di Azzano -. Le ore di viaggio sono molte e le proposte impegnative, ma ho scelto di esserci per una questione di testimonianza. Sui social ho visto tanti giovani felici di partecipare alle scorse edizioni e non potevo mancare. Ciò che ci aspetta è qualcosa di inimmaginabile”.

Dall’inimmaginabile di Francesca si passa al tanto di Rosalinda. “La GMG di Cracovia è stato l’inizio di un percorso che mi ha portato a strutturare in modo nuovo la mia vita -spiega Rosalinda Tengattini, giovane dell’oratorio di Paratico -. Mi ha provocata sia dal punto di vista personale che relazionale generando in me un cambiamento. So che a Lisbona vivrò delle emozioni fortissime e le custodirò tutte perché sarà un appuntamento ricco di attese future. Tra poco mi sposo con il ragazzo che ho conosciuto proprio alla GMG di Cracovia sette anni fa”.

I pullman viaggiano a buon passo verso Lourdes, i primi vissuti affiorano, inizia il primo torneo di carte e il paesaggio scorre fuori dal finestrino. La prima tappa della GMG bergamasca sarà il luogo mariano per eccellenza: una fermata a cui – di primo impatto – non si associa il profilo dei giovani. Eppure, moltissimi giovani europei hanno scelto di sostare qui nel loro viaggio verso Lisbona e i giovani bergamaschi non saranno da meno.

“La GMG è, innanzitutto, un’occasione per incontrare l’altro e stare un po’ con Dio. Penso che questa prima tappa ci aiuterà molto ad entrare nell’atmosfera giusta” dice Francesca mentre ricorda un aneddoto tra amici. “Per scherzare con i miei compagni di viaggio, quando abbiamo saputo di aver come tappa Lourdes, ho esultato perché almeno si torna “miracolati” e in questo periodo siamo un po’ tutti bisognosi di miracoli!”. Tutti hanno un po’ bisogno di provare di quelle emozioni che fanno battere forte il cuore, che riempiono di senso i giorni vissuti e quelli futuri, ma non solo.

Si ha anche bisogno di sentirsi a casa, accolti e cullati dalla figura che accompagnerà ogni passo della GMG: Maria, una giovane come tutti noi. “La tappa di Lourdes mi entusiasma molto: non ci sono mai stata, ma mi sembra un luogo ricco di fede -conclude Rosalinda-. L’immagine della grotta mi lega molto ai miei nonni perché, delle volte, ho pregato con loro di fronte alla tv. Vado in un luogo a loro caro e quindi mi riempie di curiosità. Desidero di assaporare ogni emozione”.

Finalmente siamo in viaggio verso la GMG, finalmente vivremo delle emozioni capaci di stravolgerci: finalmente è tempo di GMG e di incontri capaci di cambiarti la vita. Buona GMG stravolgente a tutti.

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