Largo ai giovani nella preparazione del Cre. Si può fare!

Preparazione CRE 2023, oratorio di Grumello. È giunta l’ora. È un freddo pomeriggio di metà gennaio. In segreteria si inizia a parlare di CRE. C’è preoccupazione. I coordinatori dello scorso anno, chi per studio, chi per lavoro, chi per altre scelte, non rinnoveranno la disponibilità. Solo una ragazza, educatrice professionale, potrà dare continuità e aiutare a preparare il CRE.

Per il resto, si deve partire da zero. Che fare? C’è la soluzione facile, anche se costosa: mano al portafoglio, si chiedono educatori a una cooperativa e si coordina il CRE con loro. No, non va. Il CRE è dell’Oratorio: se sarà necessario un supporto educativo per la gestione si penserà, ma i protagonisti devono essere i nostri ragazzi e i nostri volontari. Quindi? “Beh, abbiamo tra i maturandi dei ragazzi bravi e anche qualche universitario. Possiamo pensare a loro come coordinatori.

E come responsabili?  Ci sono alcune ragazze che hanno fatto molto bene in questi anni .. per me ce la fanno!”. Raccolgo per primo il parere della nostra segretaria Fulvia, sempre attenta ai ragazzi e alla loro formazione: “Proviamo! Lavoriamo insieme e li mettiamo in condizione di lavorare sereni! Dobbiamo formare persone nuove!”. Nei giorni successivi ascolto anche altri pareri; dopo tanti anni ho la fortuna di poter chiedere a chi so che mi darà un parere oggettivo e motivato, avendo a cuore il bene dell’oratorio.

Qualcuno, giustamente, sottolinea il rischio: tutti nuovi a coordinare un CRE con più di 300 bambini e un gruppo animatori adolescenti che supereranno il muro dei 100. Se vanno in fatica questi giovani? Se li “bruciamo”? Ci ragiono qualche giorno, poi decido: si va avanti in questa direzione.

Se devo rischiare, preferisco assumermi tutta la responsabilità di ciò che accadrà e andare avanti a formare i miei ragazzi. Si parte. Come coordinatori chiedo a Sharon, educatrice, di aiutarci ancora, avendo l’attenzione di far crescere i ragazzi nuovi. Contatto Giulio, studente del primo anno di ingegneria a Brescia. Poi chiamo due giovani in piena preparazione dell’esame di stato, la famigerata “maturità”, Andrea e Filippo. Come responsabili, ruolo delicato perché unisce la capacità di coordinare le attività con il rapporto da tenere con gli animatori, chiamo quattro ragazze del 2006: Anna, Beatrice, Elena ed Emma.

Qualche settimana dopo, come aiuto ai tornei e agli arbitri, arriverà anche Andrea, giovane studente di vent’anni. Il gruppo coordinatori e responsabili inizia a lavorare. Con diverse riunioni li introduciamo al loro ruolo; Fulvia li accompagna, insieme a una coppia di genitori che ci hanno aiutato a pensare il CRE dando senso ad ogni attività, passo dopo passo, perché ogni singolo passaggio, anche minimo, è fondamentale perchè una “macchina” enorme come quella del CRE possa funzionare.

Io insisto sul livello educativo e, diventando a volte particolarmente severo, sollecito ripetutamente al lavoro insieme e chiedo attenzione sulla collaborazione tra noi tutti. Servono schiettezza e trasparenza, perché i “non detti” creano tensioni e fraintendimenti. È difficile, ma occorre parlarsi in modo chiaro, senza paure: tutto si può chiarire, se si parla. Il gruppo cresce e si compatta.

Arriva il CRE: lì si vedrà se le buonissime percezioni della fase di preparazione sono confermate. Si parte, prima settimana. Il venerdì sera, dopo una bellissima riunione con i capisquadra, mi complimento con loro: eccellente! “Buona la prima!”. Lo stesso si ripete la seconda settimana. Alla terza settimana, metto sull’attenti gli animatori: “Attenti, ragazzi, questa settimana è la più pesante. La stanchezza emerge e la fine del CRE è ancora lontana. Avanti a fare bene con attenzione; se andate in fatica ne parliamo e vediamo di capire come procedere”.

Anche qui, coordinatori e responsabili impeccabili. Con pazienza guidano gli animatori, incoraggiano chi ha qualche cedimento, richiamano chi non si impegna come deve; il tutto con una passione e una voglia di fare impressionanti.

Ad ogni richiesta mia e degli adulti, anche se stravolti dalla fatica, hanno reagito prontamente e con entusiasmo; non ho mai visto questi ragazzi fermi in segreteria, ma sempre tra gli animatori e i bambini, senza dimenticare la parte burocratica, decisamente impegnativa, che sbrigavano prima di iniziare le attività o alla sera, quando si fermavano a lungo, fino a quando tutto il necessario per i giorni successivi era pronto. Il CRE finisce e i ragazzi prendono gli applausi che meritano.

Così giovani, hanno portato avanti un CRE impegnativo con un livello sia organizzativo che educativo altissimo. Durante la serata finale, l’ho detto chiaramente alla tantissima gente presente, nonostante l’interruzione per un forte temporale: il CRE è andato bene per merito di questi ragazzi! Se si avranno l’umiltà e l’intelligenza di lasciarli lavorare, insieme a tanti animatori che stanno mostrando ottime potenzialità, l’Oratorio di Grumello potrà stare tranquillo: sarà un futuro splendido!

L’Oratorio esiste per questo, per dare fiducia ai ragazzi, senza paura di affidare responsabilità a giovani e giovanissimi che abbiano dimostrato umiltà, voglia di fare e spirito di sacrificio per il bene di tutti. Sono orgoglioso di questi ragazzi; mi dispiace non poter continuare a camminare con loro, ma sono contento di partire per un’altra comunità sapendo che, in questi anni, sono cresciuti ragazzi che sapranno accompagnare il cammino dei piccoli che crescono nella nostra comunità di Grumello del Monte.